• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Home page > Tempo Libero > Cinema > Mymovies One. “Jean Michel Basquiat, the radiant child”: film su uno dei più (...)

Mymovies One. “Jean Michel Basquiat, the radiant child”: film su uno dei più grandi pittori del secolo ventesimo

Di padre haitiano e di madre di origini portoricane, diciassettenne, uno dei più grandi pittori della fine del secolo scorso, Jean Michel Basquiat, se ne andò di casa e visse come senzatetto, dipingendo per le strade di New York insieme ad Al Diaz, utilizzando lo pseudonimo di Samo.

 Nato a Brooklyn nel 1960, iniziò come graffitaro e creò un tipo di pittura su tela in stile collage. Spesso fra i colori poneva parole e frasi apparentemente non correlate, in realtà simboli subliminali originati da riflessione, che suscitarono interesse anche nella stampa. Oggi possiamo conoscerlo su larga scala grazie alla piattaforma streaming Mymovies One nella sezione del festival Lo schermo dell’Arte che propone “Jean Michel Basquiat, the radiant child”, ovvero Jean Michel Basquiat, il bambino o ragazzino radioso, come lo definì nel 1981 il critico d’arte Rene Ricard sulla rivista Artforum, raro e preziosissimo documentario biografico di Tamra Davis, regista americana sua coetanea che lo frequentò negli anni più fecondi.

Il ritratto della Davis nasce da una sua lunga ed efficace intervista a Jean Michel realizzata nel 1986, due anni prima della sua morte. Attraverso le parole di Basquiat, completate dai racconti di chi lo conobbe - amici, ragazze con le quali ebbe una relazione, artisti, galleristi, critici d’arte - conosciamo il suo brevissimo quanto straordinario percorso. Foto e preziosi video dell’artista, immagini dei suoi quadri, testimonianze dalla sua diretta voce, mettono in scena gli avvenimenti che lo identificano tra il 1977 e il 1988. Grazie a un fascino misterioso e istintivamente irradiato, vediamo Basquiat suonare nel complesso dei Gray malgrado non fosse musicista; recitare nel film New York Beat che uscì molti anni dopo; ascoltiamo con interesse la prima fidanzata raccontare la loro vita di coppia difficile e sconvolta dal suo rapido, quanto inaspettato, successo: in principio era lei a mantenere Jean Michel, poi arrivarono con la notorietà guadagni inimmaginabili, che lui non era capace di gestire, tanto che non aveva conto in banca e lasciava mazzi di banconote per casa.

La svolta nella carriera avvenne grazie alla mostra New York New Wave del 1981, dove espose con celebrità di spicco come Andy Warhol e Keith Haring, entrò a far parte di una cerchia prestigiosa piazzandosi definitivamente nel mercato dell’arte. Fu protetto da Andy Warhol, ma cadde in una pesante dipendenza dall’eroina. Basquiat godeva dell’alone proverbialmente romantico del genio e sregolatezza: la necessità del riconoscimento che nell’infanzia gli era mancato fu il motore che lo spinse. La sua creatività venne inglobata dal sistema del mercato dell’arte e passò dal nulla a una quantità smisurata di dollari che lo trasformò in merce di scambio. Fu il primo talento afroamericano oggetto di contrattazioni economiche internazionali, da alcuni chiamato Black Picasso, il Picasso nero, appellativo che Basquiat definì lusinghiero ma anche avvilente. La morte di Andy Whahol fu per lui un vero e proprio trauma. Straziante per Jean Michel ancora ragazzo il sentire e dipingere la sua stessa fine incombente. Morì il 12 agosto 1988 per overdose di eroina e non aveva ancora compiuto 28 anni. Aprì la strada ai creativi afroamericani e influenzò la ridefinizione dell’arte contemporanea. La sua vita tanto breve, e la sua arte, malgrado tutto, stimolano ancora oggi riflessioni su razza, classe e potere.

 

Jean-Michel Basquiat: The Radiant Child è un film del 2010 diretto da Tamra Davis. Durata: 88 min. Paese di produzione: USA.

 

 

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità