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Music highlights - Big Whiskey and the GrooGrux King, della Dave Matthews Band

Originalità e grande estro compositivo sono gli ingredienti chiave che emergono dall’ascolto del sempre sorprendente album della Dave Matthews Band Big Whiskey and the GrooGrux King. Il disco, uscito nell’estate del 2009, risulta nel suo complesso costituito da un infuso sapiente di generi musicali su cui predomina una energica base di rock di matrice americana. Sostenere che Big Whiskey è facile da ascoltare non implica giudizi negativi: con l’espressione easy listening, oggi desueta, forse, si usa indicare quei generi che potremmo qui definire leggeri che si contrappongono ad altre varietà musicali maggiormente impegnate sotto vari aspetti, non ultimo quello del contenuto delle liriche.

La Dave Matthews Band è presente sulla scena rock internazionale da circa vent’anni, ormai. Originario della Virginia, il sodalizio musicale nel corso della sua esistenza ha più volte mutato fisionomia a causa di vari avvicendamenti, defezioni e nuovi ingressi di personale. Oggi è intorno a David John Matthews (voce e chitarra), Stefan Lessard (Basso elettrico), Boyd Tinsley (violino elettrico) e Carter Beauford (Batteria e percussioni) che ruota l’organizzazione musicale e l’intera attività artistica della band. La DMB si serve anche di diversi musicisti di studio che con i loro strumenti (di volta in volta fiati, chitarra elettrica e tastiere) contribuiscono in modo non marginale a creare quel sound inconfondibile che è possibile ascoltare anche in questo CD.

Southern rock, heavy rock, blues, R&B, soul, richiami alla tradizione country folk degli Stati Uniti d’America e persino qualche inserto di musica arabeggiante sono i singoli elementi sul cui poggiano le atmosfere presenti all’interno delle quindici tracce di Big Whiskey.

Una menzione a parte credo meritino la voce solista di Matthews, una voce molto versatile, calda, espressiva, che a seconda delle esigenze interpretative sa essere bluesy e rock ma anche dolce e carezzevole, e la straordinaria tecnica strumentistica del batterista Carter Beauford, che con precisione millimetrica e classe veramente superiore sostiene il ritmo possente della musica del gruppo. In specifico sulla voce di Matthews: credo sia difficile per chiunque immaginare una voce senza averla ascoltata con le proprie orecchie; perciò chi ancora non l’ha fatto ascolti l’album di DMB. Potrà constatare immediatamente le particolarità della timbrica di Dave che per dare un’idea di massima potremmo collocare a metà strada tra quella del rocker americano John Mayer e quella di Sting. Tra i brani:  

Grux/Shake me like a monkey: un’ intro di sassofono ci guida all’interno di una languida atmosfera jazzy che fa da preludio ad uno scintillante R&B con i fiati in bella evidenza e venature di heavy rock;

Funny the way it is: canzone melodica retta da un potente ritmo rock in corrispondenza del delizioso refrain. Irresistibile il tappetino di chitarra acustica che accompagna il brano in sottofondo;

Lying in the hands of God: titolo mistico per una canzone d’atmosfera con un andamento leggermente soul e dalle linee melodiche dolcissime;

Why i am: brano decisamente duro; Beauford alla batteria è veramente insuperabile;

Dive in: archi a profusione e una eccellente interpretazione vocale che rafforzano l’incedere maestoso di questa ballata elettrica contribuiscono a fare di Dive in uno dei brani più riusciti dell’intero album;

Squirm: suggestioni orientaleggianti sottolineate dagli archi; un brano rock all’insegna della migliore tradizione Usa;

Alligator pie: ci sono anche il violino e il banjo, in questo rock-blues eseguito veramente a regola d’arte; 

Corn bread: un altro dei momenti alti del CD; pregiata mistura di stili e tendenze impreziosita dal banjo, dai fiati e dalla voce.

 

Un gioiello prezioso e memorabile, questo CD: impensabile non ascoltarlo, peccaminoso farlo a basso volume… 

 

 

 

 

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