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Munthazer “il lanciatore di scarpe” ricorre in appello contro la condanna

 

Aveva chiesto asilo politico alla Svizzera, Munthazer Al Zaidi, il “lanciatore di scarpe” contro George W. Bush, in segno di protesta contro la politica americana in Irak. Ma… al giornalista iracheno che Agoravox aveva nominato “eroe dell’anno”per il coraggio della ribellione, è andata male. 

Oggi al processo per offesa ad un’autorità straniera, la Corte di Bagdad
gli ha comminato una pena di 3 anni di reclusione. Gli ottimisti dicono che gli è andata bene, perché per il suo gesto Munthazer avrebbe potuto beccarsi anche 15 anni. Per i più realisti questa condanna è da rifiutare in toto. Tant’è che il fratello del condannato annuncia ricorso alla Corte d’Appello e denuncia, come prova, che Munthazer sarebbe stato sottoposto a tortura e costretto a concordare la pena.

In ogni caso il reporter della catena televisiva Al Baghdaya è in pochi mesi diventato famoso in tutto il mondo. E l’opinione pubblica si è divisa tra coloro che considerano inaccettabile un tale insulto al Presidente degli Usa e coloro che invece inneggiano all’eroe. Il governo del Primo Ministro Al Maliki, che si trovava accanto a Bush nel momento in cui veniva lanciata la scarpa e aveva cercato di intercettare lui stesso il proiettile, ha giudicato il gesto come “atto di barbarie inaudita”.


Ma all’annuncio del verdetto in sala, la sorella dell’imputato ha gridato ad alta voce “Abbasso Al Maliki, agente degli Americani”. Mentre Ahmed al Massoudi, a nome del movimento del Movimento degli sciiti islamici Moktad al Sadr ha dichiarato: “Si tratta di un affaire politico che tenta di prendersi una rivincita su Al Zaidi. Penso che i giudici siano stati oggetto di pressioni da parte di movimenti politici”.
 
Il giornalista ha spiegato in aula di essersi sentito ribollire il sangue nel sentire Bush parlare dei suoi successi in Irak e di aver in quel momento pensato al massacro di milioni di irakeni, alla profanazione delle moschee e delle case degli abitanti d’Irak, nonché agli stupri sulle donne. “Mentre poi lo sentivo mettersi d’accordo con il Primo Ministro per una cena” aggiunge, “non ci ho visto più. Ho pensato ad una cena di addio ad un Irak completamente distrutto”.
 
Ed è così che in quel momento Munthazer ha voluto compiere il gesto più “insultante” agli occhi del mondo arabo e ha lanciato la scarpa al grido “Eccoti, cane, il bacio d’addio del popolo irakeno”.
 

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