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Morgan e Celentano ad Annozero. La cocaina fa parlare solo quando è gossip

Morgan e Celentano ad Annozero. La cocaina fa parlare solo quando è gossip

Il caso Morgan arriva ad Annozero. Ovviamente il termine “caso” è usato solo per rendere omaggio all’interessantissimo e utilissimo dibattito che ha riguardato la cocaina e che ci ha accompagnato nella lunga rincorsa a Sanremo. Santoro, nel frattempo, ha dato l’addio ai politici e alla politica (ma forse s’è dimenticato di dirlo a Travaglio e se l’è dimenticato lui stesso nell’introduzione alla puntata) e decide di parlare di “Proibito”.
 
“Il sistema ha mangiato sopra a questo dibattito che io ho creato”, Morgan si leva qualche sassolino dalla scarpa e appare un po’ più convinto e sicuro di sé di quando, coda tra le gambe, si era rintanato nel salotto politically correct del Vespa nazionale, tra una giovanissima (degli issimi non è possibile farne a meno) Meloni e le lacrime della Turco.
 
In un paese in cui un deputato cocainomane e stupido (fare un test antidroga quando si prende cocaina, non è esattamente la cosa più furba del mondo) è ancora lì a fare i nostri interessi, Marco Catoldi in arte Morgan è stato preso a capro espiatorio, senza d’altronde riuscire a fare uscire la discussione dallo status di gossip: li immaginiamo tutti impegnati a sussurrarsi nell’orecchio: “Ma chi è che s’è drogato?” “Morgan”, “Morgan chi?” “Morgan, quello un po’ strambo, con quei capelli strani. Quello di X Factor”. Non si parla di cocaina, buona solo quando ci viene detto che i fiumi ne sono pieni o quando la celebrità del momento ne viene sorpresa a farne usa – non è il caso di Morgan, il quale lo ha candidamente dichiarato.-, non si parla del modo di affrontare questo problema, si parla di gossip, ce ne nutriamo, insaziabili come insaziabile è la Tv (questa entità ormai avulsa dal contesto sociale e culturale del paese).
 
“Ho fatto una cazzata” concede l’ex Bluvertigo ma ribadisce subito il suo sprezzo verso quelli di Sanremo (“L’inquisizione”), levandosi anche qualche sassolino dalla scarpa: “Guardando il livello del Festival è stato protettivo non andarci (...) Ho tirato fuori un argomento che sta facendo dei dibattiti interessanti”. In tre parole Morgan si riappropria del suo status di cantautore serio e impegnato, un po’ perso dopo X Factor (la tv che fa successo ti trascina senza dubbio nel baratro degli sguardi torvi e un po’ commiserevoli di chi, puro, fino a un secondo prima ti guardava adorante) e la decisione di partecipare ad un Sanremo, che già dalla nascita si sapeva di livello musicale molto basso. Una scelta che anche gli Afterhours pagarono caro l’anno scorso, con la ribellione dei fan, ma che successivamente riuscirono a gestire bene, con la decisione di non essere inseriti nella compilation ufficiale e uscendo con un’altra compilation intitolata “Il paese è reale”, in cui racchiudevano l’altra Italia musicale.
 
Tre parole dicevamo: “Quelli come me non vanno al Festival” intendendo con quel “quelli come me” gente del calibro di De Gregori, Battiato Fossati, pur ribadendo come questa affermazione, esagerata solo per chi non ne conosce la storia musicale e, diciamolo, l’ego, non volesse incensarsi: “Io sono un giovane, molto inesperto”. Ad ogni modo Morgan ribadisce che non ha detto che “la droga fa bene e chi si azzarda a dire questo non sa leggere, è un asino di natura. Ho detto che quando ho problemi di depressione credo che sia un ottimo antidepressivo. Tavor, Valium, Lexotan sono molto nocivi, non voglio dire se più o meno della cocaina: forse chi mi ha eliminato da Sanremo ne fa uso”
 
“Una serata pacata”, comunque, per usare le parole di un altro ospite (telefonico) d’eccezione ovvero il Molleggiato Celentano che butta lì un ironico “forse la droga calma davvero”. Un intervento degno del Celentano “psichedelico”, come lo definisce Morgan, che tutti noi conosciamo o abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi anni. Una pacca sulle spalle a Morgan, come nel salotto di Vespa era già stato anticipato dalla Mori, signora Celentano e collega di Morgan nel talent show di Rai Due. L’Adriano nazionale non si smentisce e mette anche un po’ in difficoltà il conduttore Santoro con le sue lunghe pause “che sono bellissime, ma senza video...”. Complimenti alla trasmissione e batoste sarcastiche per il Festival, sulla scia di Castoldi, un festival in cui ormai per essere ammessi, dopo l’edizione reale, “non c’è bisogno di essere dei cantanti, tanto è vero che la prossima volta ci saranno dottori, imbianchini...”, ma non chi fuma e i tabaccai, ovvio. Le sigarette, in fondo, fanno venire il cancro, così come le polveri sottili, motivo per cui l’anno prossimo probabilmente saranno esclusi tutti quelli che hanno l’automobile.
 
Ora, però, che ne hanno parlato un po’ tutti è arrivato il momento di rimettere questo argomento nel cassetto, in fondo a chi vuoi che gliene freghi di un po’ di coca? Noi abbiamo la musica e il principe e il prossimo scandalo, comunque, ne ha già preso il posto, veloce come solo qui siamo capaci di fare. Va tutto bene, non ci sono problemi, tanto c’è quella scatola magica, sì quella che avete di fronte al divano, quella che ci racconta come tutto va bene, come il problema della cocaina si affronti con Morgan. Italia amore mio!

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