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Miss 7 partiti Dorina Bianchi

A vedere la foto di miss Dorina Bianchi, del nuovo centrodestra, già soprannominata miss 7 partiti - per averne girati 7 dopo altrettante sacre riflessioni sul suo credo politico – e premiata col sottosegretariato al ministero della Cultura (ma ormai siamo abituati a tutto, anche Galan fu adatto a una poltrona simile), sono varie le riflessioni che sorgono.

Angelino Alfano, chiamato da certi cattivi Angelino Jolie, è riuscito a piazzare nel Governo quindici uomini su 63 parlamentari, un record, in cambio darà assistenza al boccheggiante governo Renzi (“quindici uomini sulla cassa da morto” era scritto nell’Isola del Tesoro). A questo modo i furbetti di Ncd, che sperano ancora di raccattare voti cattolici, potranno dimostrare di aver tentato tutto purché la legge sulle unioni civili non passasse, ma non ce l’hanno fatta. Come a dire: “Vedete? Però le ns. intenzioni erano buone, faremmo tutto per la famiglia, abbiamo pure fatto il family-day”. Cosa non si fa per ballare un po’ sulla cassa da morto delle future elezioni, in tempi normali la famiglia è un argomento secondario, basti vedere quanto essa è supportata nella vita normale dei cittadini.

La foto di miss 7 partiti è di quelle da sfilata di moda, è vestita di indumenti belli, un cappotto da haute-couture, una vistosa borsa alla moda, tacco 12 o di più, occhiali da sole e immancabile telefonino. Si son messi una bella giacca e cravatta invece gli uomini di Ncd promossi nel rimpastino di governo, compreso quell’Antonio Gentile, calabrese che voleva che un certo articolo riguardante il figlio non uscisse sui giornali, un viso che lombrosianamente fa pensare a traffichi e inciuci. Scherzi?, ognuno va vestito decorosamente secondo il ruolo, “in un modo consono a quest’aula”, direbbe la Boldrini. Nessun problema per farlo, li paghiamo noi.

Però sono bravi questi c.d. politici (già la parola politici è nobilitante), capaci di gestire bene la loro carriera, di arrampicarsi a qualsiasi incarico pur di raggiungere ruoli e potere. Non è da tutti, ci vuole pure ambizione per essere capo di qualcosa, coordinare un gruppo, con o senza qualità, ma quella non importa, è il partito che te la dà. Si tratta spessissimo di gente molto attenta al proprio potere, non al bene comune.

Un’altra foto che fa pensare è quella della belloccia Maria Elena Boschi, da ministro delle “riforme” sfila anch’essa come in una sfilata di moda alla presentazione del film “The Hateful Eight” di Quentin Tarantino (ma che c’azzecca costei col buon cinema?): la testa all’indietro coi capelli fluenti e la scollatura generosa, nella comunicazione non verbale, sembrano dire “non posso non riuscirvi gradita!”. Ma lei fa parte di un altro capitolo del potere. Anche a lei, brava per esserci!

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