• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Milei a Davos: i debiti pubblici prima o poi si pagano

Milei a Davos: i debiti pubblici prima o poi si pagano

Il presidente dell'Argentina Javier Milei, che vanta anche una cittadinanza italiana, si è recato al World economico forum di Davos.

Arriva dopo aver ottenuto valutazioni positive dalle agenzie internazionali e un miglioramento del rating di Moody's.

Nel 2024 la bilancia commerciale è stata positiva. La bilancia commerciale è il risultato delle importazioni ed esportazioni.

L'inflazione, che è ancora alta, è calcolata su base mensile, cioè quanto cresce ogni mese, a differenza dei paesi europei dove viene calcolata su base annuale perché è molto più bassa.. È passata dal 25% di dicembre 2023, anno dell'insediamento, al 2,5%.

Il motivo? Milei ha sempre cercato di mantenere il pareggio di bilancio. 

L'inflazione alta comporta una perdita di valore dello stipendio di chi lavora o di chi è in pensione. Quindi la sua riduzione considerevole.ha portato per la maggior parte degli argentini un sensibile miglioramento.

L'inflazione era causata dalla eccessiva stampa di moneta per pagare le spese dello stato da parte della precedente amministrazione.

Le spese dello stato si sono ridotte del 30%. E quindi si sono ridotti anche i sussidi e i finanziamenti al welfare.

Questo ha certamente impoverito tante persone.

Per sostenere le spese dello stato si sono messe in vendita delle aziende di stato.

Si è provveduto anche ad abbassare le tasse per le imprese.

Si tratta di scelte che nell'immediato ricadono sulle classi più povere, che contavano sui sussidi 

Al tempo stesso si tratta di decisioni che dovrebbero fare crescere l'economia, i posti di lavoro e in prospettiva gli stipendi del settore privato.

L'ingresso di aziende straniere dovrebbe essere regolato secondo Milei introducendo stipendi in dollari. Che non sarebbero toccati dall'inflazione ancora presente e quindi si realizzerebbe quella che Milei chiama una dollarizzazione dell'economia. Positiva per tutti coloro che lavoreranno per le aziende straniere.

Tutto questo nell'attesa che l'inflazione scenda al fatidico 0,2 su base mensile. O se si preferisce 2,0 su base annuale. Che è quella che c'è di solito in zona euro.

La crescita di posti di lavoro auspicata porterà a una riduzione della povertà e a una riduzione del numero di persone che dipendevano dagli aiuti pubblici.

La ricetta seguita da Milei è quella che è riportata da tutti i manuali di politica economica. Circa quindici anni fa è stata seguita dalla Grecia che era entrata in crisi per eccessivo debito pubblico, che dopo anni di tagli alla spesa pubblica e crescita della povertà è uscita dal periodo di crisi, con una economia che è tornata a crescere.

Le altre ricette sono quelle che fanno ricorso all'indebitamento - come il nostro paese - o alla stampa di moneta. Sull'immediato danno ottimi risultati perché consentono allo stato di spendere molto ma poi i debiti generano interessi da pagare e la stampa di moneta genera inflazione. Non si può vivere con soldi che non ci si è guadagnati.

In Italia per esempio il debito pubblico ha raggiunto la cifra di 3000 miliardi e nel 2025 spenderemo 100 miliardi per pagare gli interessi. Cento miliardi rappresentano quasi il 20% delle tasse che paghiamo. 

Il debito pubblico italiano è cresciuto molto negli anni del COVID. E inoltre è finito l'aiuto che dava Draghi da direttore della Banca centrale.

È come quando una famiglia per fare fronte alle spese si indebita molto. I debiti dopo si pagano.

Foto World Economic Forum /Flickr

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità