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Home page > Tempo Libero > Fame&Tulipani > Mi fido di te. Soprattutto se ho mangiato uova, pesce e spinaci

Mi fido di te. Soprattutto se ho mangiato uova, pesce e spinaci

di Eleonora Degano

L’avreste mai detto? Vi fiderete del vostro prossimo molto di più dopo una scorpacciata di pesce, soia, uova o spinaci. Lo ha spiegato Lorenza Colzato insieme ai suoi colleghi delle Università di Leiden e di Münster, rivelando che il segreto sta tutto nel triptofano.

Il triptofano è un aminoacido che stimola la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore che gioca un ruolo importante nella cooperazione tra le persone. Come spiega l’autrice nello studio pubblicato su Psychological Science, la fiducia reciproca è una condizione necessaria per collaborare con efficacia, e costituisce uno dei pilastri della nostra società.

Per verificare gli effetti del triptofano sul comportamento, i ricercatori hanno dato a un gruppo di persone un bicchiere di succo d’arancia con un’aggiunta dell’aminoacido, mentre a un altro è stato dato del succo placebo. I partecipanti allo studio hanno poi giocato a un cosiddetto “gioco della fiducia”, allo scopo di misurare quanto ciascuno si fidasse degli altri. A ogni persona sono stati consegnati 5 euro, che poteva scegliere se affidare in toto o solo in parte a un compagno, a ogni turno del gioco. Il tutto con la consapevolezza che, a quel punto, avrebbe potuto ricevere dei soldi extra, ma solo se la seconda persona gli avesse restituito gran parte della somma iniziale ricevuta. L’ammontare del denaro che i partecipanti si affidavano l’un l’altro è servito proprio come indicatore di fiducia reciproca.

Cosa ne è emerso? I ricercatori hanno subito notato che, tra i due gruppi, quelli che avevano bevuto il succo d’arancia contenente triptofano si erano dimostrati molto più generosi, e avevano dato al loro prossimo più fiducia.

Come commenta l’autrice, è proprio vero che siamo quello che mangiamo, e il cibo ha grandi implicazioni sul nostro stato mentale e sui nostri sentimenti. E non è finita qui: può anche influenzare le nostre capacità cognitive e il modo in cui percepiamo il mondo intorno a noi, sia dal punto di vista prettamente fisico sia da quello sociale, nelle interazioni con gli altri.

 

Foto: Logan Ingalls/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

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