Media e industrie spingono per la guerra
La situazione in Venezuela che va “normalizzandosi”. Le “nuove” droghe che si diffondono. Il business delle armi di stato che dilaga. Lo strapotere delle multinazionali High Tech. Ma anche i rischi di una alimentazione squilibrata.
Di tutto questo non leggerete nella stampa nazionale. Neanche su Repubblica, Corriere, etc., le ammiraglie della “informazione” italiana.
Stampa provinciale è purtroppo quella nostrana. Chiusa sui localismi, e sulle chiacchiere. Che senso ha leggerla, di prenderla in rassegna, vien da domandarsi. Per avere delle informazioni su dove va il mondo, occorre quantomeno leggere le prime pagine della stampa estera.
Così occorre leggere, ad esempio, lo spagnolo El Mundo per sapere che « la Corte Suprema di Giustizia del Venezuela ha convalidato il 22 agosto la rielezione del presidente Nicolás Maduro ». E’ chiaro poi che i commenti dei “redattori” [1] [2] sposano la tesi dell’Impero occidentale a favore dello sconfitto candidato della destra filo-statunitense: “lo scrutinio è una frode!”, scrivono. Ma basta notare – vedi in fondo France 24 – che gli articoli sono “dettati” dalle agenzia di stampa AP e Reuteurs per comprendere che servono tanto “spirito critico” e tante “pinze” per saperli leggere.
Sembra proprio che l’Occidente non voglia una pacificazione, lì in Venezuela. Troppi strategici interessi statunitensi intorno alle risorse petrolifere del paese. Si continua a rischiare una guerra civile tra i lealisti governativi e l’opposizione di destra. Una destra che lamenta la “dittatura” del comunista Maduro. Una tal dittatura, vien da pensare, che permette lo svolgimento di elezioni (dove non raccoglie maggioranze “bulgare”) e la presenza quindi di una vera opposizione politica!
Utile anche leggere il francese La Tribune [3], per sapere che « le tensioni internazionali che costringono i paesi a riarmare su vasta scala » hanno permesso ai « quattro maggiori gruppi francesi risultati in crescita nel campo della difesa » (Airbus, Dassault Aviation, Thales et Safran). Si parla di aumenti di fatturato tra il 6 e il 41%, vale a dire di miliardi e miliardi di euro.
La guerra interna o esterna è un affare, quindi. A queste condizioni, come raggiungere la pace?
Fonti:
[1] e [2] Online, la notizia è riportata, più o meno tale e quale, su France24 (22 agosto, “El Supremo de Venezuela valida la reelección de Maduro pese a denuncias de fraude”) e Expansion (22 agosto, “El Supremo venezolano avala el fraude de Maduro en las elecciones”).
Il secondo precisa come comunque si tratti di « un risultato [del voto, NdR] che era stato segnalato come fraudolento sia dall’opposizione che dalla maggior parte della comunità internazionale » ma anche che « la maggior parte dei membri della Corte Suprema sono riconosciuti Chavistas » ( un modo per contestare la validità della decisione della magistratura ).
Il primo giunge pure a scrivere direttamente che il giudice che ha sancito il risultato elettorale non è imparziale poiché sarebbe « un militante del partito al potere ».
[3] La Tribune, 22 agosto, “Airbus, Dassault, Thales, Safran : le « Big Four » porté par les activités dans la défense”.
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