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 Home page > Tribuna Libera > Matteo Renzi e il "suo" giro del mondo in 80 giorni

Matteo Renzi e il "suo" giro del mondo in 80 giorni

"Farò il giro del mondo in 80 giorni!" Così Phileas Fogg, protagonista del romanzo di Jules Verne "Il Giro del Mondo in 80 giorni" lancia la sua scommessa su un'impresa ritenuta impossibile ai tempi. E certamente gli altri scienziati, sicuri del suo fallimento, accettano subito la posta, deridendolo per la sua follia.

 

 
Allo stesso modo nessuno ha creduto a Matteo Renzi quando ha annunciato di voler fare quattro importanti riforme in quattro mesi, tra cui quelle istituzionali ed il taglio delle tasse di 10 miliardi. "Il quinto mese camminerà sulle acque" lo canzonava la Lega; "non troverà mai le coperture" recitavano gli avversari all'unisono.
 
Ma cosa succede al coraggioso Fogg quando ci si rende conto che il suo obiettivo è a portata di mano? Semplice, i suoi rivali provano in tutti modi a sabotarlo, rendendogli l'impresa ancor più difficile. Ed ecco che, a neanche un mese dalla nomina a presidente, Renzi è già vicino a due importanti traguardi: l'approvazione della legge elettorale e, soprattutto, la riduzione delle tasse.
 
Ma come il nostro Fogg, anche Renzi deve affrontare gli ostacoli messi da chi non vuole che ciò si realizzi, o da chi comunque vuole accaparrarsi parte del merito di tali interventi. I piccoli partiti, temendo il voto anticipato e cercando di sopravvivere, utilizzano qualunque pretesto (per ultimo quello delle quote di genere) per rimandare l'entrata in vigore della legge elettorale e tentano in ogni modo di abbassare le soglie di sbarramento.
 
Per il taglio delle tasse poi si è scatenato un vero e proprio derby Irpef-Irap tra sindacati e Confidustria, con l'immancabile Alfano che per apparire a sua volta come l'artefice della riduzione, propone una soluzione a metà (Fifty-Fifty), vanificando così l'effetto shock che il Presidente ha in mente per rilanciare consumi e occupazione. Tante proteste da ogni lato che sembra che si stiano aumentando le imposte invece che diminuendo.
 
Tornando a Fogg, alla fine, nonostante tutto e con un po' di fortuna, è riuscito nella sua impresa. Ce la farà Matteo Renzi a realizzarne una ancora più grande, ovvero cambiare veramente l'Italia, contro tutto e tutti?

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.118) 13 marzo 2014 14:48

    MA che cazzo di articolo è? Cristiano B ma metti nome e cognome non aver paura tanto qui ognuno è libero di scrivere le stupidaggini che vuole!

    Ma che bell’accostamento! Phileas Fogg era un uomo ricco che con i suoi soldi fa una scommessa con altri uomini ricchi. Renzi è una che scommette con i soldi ed il futuro degli italiani senza che questi possano scegliere e si fa bello alle telecamere dicendo: mi gioco la faccia! No tu i giochi il culo degli italiani, la differenza non si vede ma gli italiani la sentono eccome!

    Possibile che le noto solo io queste incongruenze? Ti pare una accostamento appropriato? Un articolo degno di apparire su un sito di informazione fatta dai cittadini? Un sito che porta il nome delle antiche piazze greche dove è nata LA DEMOCRAZIA??

    A me sa tanto di infantile servilissmo, di una sviolinata in chiave romanzata.. ci vediamo quando i 40 giorni saranno finiti, se ci sarà ancora un paese!

    Roberto Massa.

  • Di (---.---.---.244) 13 marzo 2014 16:08

    Santa creduloneria! Sig. Cristiano, ha mica scritto qualche cosa, il giorno dopo il "Contratto con gli Italiani" del sig. Silvio Berlusconi, qualche anno fa? Sì? Potrei leggere? Grazie!

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