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Mario Benedetto "Homo sum"

La necessità intima e insopprimibile di comunicare attraverso il coloree la composizione, per una narrazione pittorica dal grande impatto emotivo.

La Fondazione Banca Popolare di Lodi presenta dal 10 giugno al 3 luglio presso la Bipielle Arte la mostra di Mario Benedetto dal titolo “Homo Sum”, curata da Vera Agosti e patrocinata dal Comune di Lodi, dal Comune di Scilla, dal Museo della Permanente di Milano e dall’Associazione Liberi Incisori.

 

Oltre settanta opere fra dipinti ad olio, disegni, incisioni e Accept-painting raccontano di una figurazione moderna e incisiva; una pittura che arriva direttamente al cuore perché spontanea nella forza delle immagini e che prende spunto dall’interesse dell’artista per l’umanità in tutte le sue espressioni e dal fortissimo legame che ha da sempre con la sua terra di origine, la Calabria, espressione di valori, di vita vissuta, di storie pubbliche e private.

Uomini o donne, giovani o anziani. Nei volti, negli sguardi, nelle posture e nei gesti di tutti loro si legge chiaramente quella che è la loro storia: attraverso i suoi personaggi Mario Benedetto, nato nel 1947 a Scilla, racconta semplicemente l’esistenza così com’è nella sua trasparenza, nella sua crudezza, e lo fa nell’intensità della pittura che riflette la passione e il sentimento che lo legano a quelle storie, a quei volti, a quei territori.

Vera Agosti: «Mario Benedetto, avulso da finalità politiche, abbraccia da anni un umanesimo glorioso e lirico, spesso raccontando le storie degli umili o dell’uomo della strada. Proprio la necessità impellente e urgente della narrazione spinge l’artista al ricorso continuo alla figurazione, per essere compreso in una maniera il più possibile immediata ed efficace».

Il nucleo maggiore delle opere esposte sono oli su tela, alcuni anche di grandi dimensioni. Lavori fortemente contemporanei capaci di trascinare dentro la narrazione iconica l’osservatore: sia che si tratti di antiche storie di braccianti (La terra ai contadini, 1985), di donne anziane superstiziose legate ancestralmente a una terra antichissima confusa tra mitologia e leggenda (Interno, 2017), sia che si tratti di giovani ragazze messe sotto scacco dalla moderna tecnologia (Ragazze con cellulare, 2017) o di tragedie e tensioni sociali della nostra storia più recente (Spiaggiato, 2018).

La scelta di dare al racconto pittorico il ruolo predominante nella narrazione, mostrando la vivacità e la forza comunicativa delle tele, non è certo casuale, ma nasce dalla volontà di Mario Benedetto di mettere il visitatore al centro di un grande affresco di vita fatto di tante storie, dove chi osserva è libero di scegliere da dove iniziare.

Completano la mostra alcuni disegni a tecnica mista, che mostrano il valore assoluto del disegno nel processo creativo di Mario Benedetto, diverse incisioni, oltre a sette Accept-Paintings, collages realizzati nell’ultimo decennio dove convivono grafica, disegno, pittura e fotografia. Opere realizzate con materiali di recupero che si sovrappongono uno sull’altro per letture molteplici, dove le parole completano il piano compositivo e cromatico facendo emergere in maniera ironica e critica il pensiero dell’artista su alcuni dei personaggi più importanti del mondo culturale, politico e sociale: fra questi Don Tonino Bello, dichiarato venerabile da Papa Francesco nel novembre del 2021, e Nicola Gratteri, magistrato calabrese che combatte a viso aperto mafie e ingiustizie.

Inaugurazione: Venerdì 10 giugno dalle 16 alle 20

Orari di apertura mostra: giovedì e venerdì dalle 16.00 alle 19.00; sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00

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