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 Home page > Tribuna Libera > Marino, se devi cadere, cadi in piedi

Marino, se devi cadere, cadi in piedi

Marino non deve mollare, deve dire tutte le cose che sa, e costringere il Consiglio comunale a votargli la sfiducia . 

Se deve cadere, meglio che cada in piedi, lo deve a se stesso, a quelli che lo hanno votato, ai romani, che non possono essere lasciati all’oscuro, di ciò che è avvenuto durante e prima della gestione Marino. E ciò che è avvenuto, non è solo un fatto di scontrini, come hanno lasciato intendere giornalisti da quattro soldi. Ciò che è avvenuto a Roma è il dominio di un sistema di potere criminale.

Per questo Marino è, e deve essere, la testimonianza e l’accusa della prevaricazione di politici corrotti, di burocrati compromessi, imprese oneste e lavoratori onesti. Marino è, e deve essere, la testimonianza e l’accusa contro una stampa serva che, mentre si accaniva sul sindaco, taceva e tace sul sistema di potere che opera a Roma.

Se Marino cade in piedi, ciò che oggi è un sogno, diventa una possibile realtà. Un Paese normale dove un presidente del Consiglio, non votato dal popolo, non manda a casa un sindaco votato dal popolo. Un Paese dove il sindaco della capitale non lo nomina o lo revoca il Vaticano.

Se Marino cade in piedi, si determinano le condizioni politiche perché, non solo il sindaco di Roma, ma tutti i sindaci d’Italia mettano on line gli scontrini e soprattutto i relativi giustificativi, portino in Tribunale la documentazione di operazioni sospette, e i conduttori i giornalisti si accaniscano contro tutti i sindaci e politici indagati.

Se si arrende, tutto questo svanirà nel porto delle nebbie, anche la speranza di un‘Italia normale. E allora anche la defenestrazione del sindaco di Roma non sarà l’affare più sporco realizzato negli ultimi anni, ma un atto pulito e meritorio, contro un sindaco indagato per peculato.

Sara una medaglia per un partito che tiene ancora al governo gente indagata per reati ben più gravi del peculato, per una parte dell’opposizione che ha ancoratra le sue file corrotti e mafiosi, e per un’altra, che ancora non ha chiarito il suo attacco a “libera”e a Don Ciotti.

(Foto:∗FranJa/Flickr)

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