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Manifesti BR. Moratti: "o io o Lassini", e se il mandate fosse un altro?

Nel Pdl si sono detti tutti indignati, schifati, non sia mai, per quei manifesti comparsi a Milano negli ultimi giorni. Io il perché sinceramente non l'ho ancora capito: da anni il loro leader paragona la magistratura italiana alla mafia, al terrorismo, alle più svariate associazioni criminali, da tempo immemore descrive Giudici e Pm come un virus, un cancro della democrazia, un'associazione a delinquere composta da gente mentalmente disturbata, e antropologicamente diversa dal resto della razza umana. Ma tant'è.

E ora veniamo al punto. Da chi è partito l'ordine, chi ha dato il via alla campagna "Tappezziamo Milano con i poster Via le Br dalle Procure?"
. Il candidato alle comunali di Milano per il Pdl Roberto Lassini si è sì preso la responsabilità della cosa, ma solo in quanto presidente onorario di "Dalla parte della democrazia", l'associazione che ha fatto realizzare questi ed altri cartelloni. "La paternità di quelle scritte non è mia", continua a sottolineare in questi giorni. Ora è indagato per vilipendio all'ordine giudiziario, il suo partito lo tratta come un appestato, Letizia Moratti non lo vuole più tra i piedi, ed il Presidente Napolitano è furibondo.


I Pm - seguendo il flusso di denaro che ha finanziato questa campagna da migliaia e migliaia di euro - stanno cercando di capire "se ci sia qual­cun altro, dietro Lassini". "Maga­ri, ai piani alti del partito", chiosa oggi Il Giornale. Sono mesi che Milano viene tappezzata da cartelloni di questo tipo, piccoli e grandi, rossi ed azzurri, e sembra strano che una piccola, sconosciuta associazione come quella di Lassini possa accollarsi il peso finanziario - e politico - di un'operazione del genere. La cosa interessante è che il buon Lassini sta per sbottare. Perché dovrebbe pagare lui, per un messaggio che il Presidente Berlusconi spara oramai di default? E soprattutto, perché dovrebbe fare da unico capro espiatorio, se i mandanti dell'operazione sono altri? Eh già, e allora chi è il mandante dell'operazione? Lassini è parecchio "incazzato": se la prende con i "ladri in Parlamento", dice che non ha alcuna intenzione di ritirare la propria candidatura al fianco di Letizia Moratti, e che se continuano a "farlo arrabbiare" ... è pronto a "vuotare il sacco" ...

Vuotare il sacco? Dice proprio così. Ma che linguaggio è? Cos'è, una minaccia? Cosa nasconde? Chi ha davvero voluto, e finanziato i manifesti "Via le Br dalle Procure"? Chi c'è dietro tutto questo? E soprattutto: i membri del Pdl che oggi si scagliano contro il collega Lassini, che si stracciano le vesti gridando "vergogna!", farebbero lo stesso se dietro a tutto questo ci fosse qualcun altro, qualcuno lassù, in alto?
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