• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Ma chi più è a sud, e più o meno di chi?

Ma chi più è a sud, e più o meno di chi?

 

Che notizia! Ora l’Austria scopre di trovarsi a sud della Germania. Quest’ultima, per voce del proprio ministro Horst Seehofer, dichiara di voler “proteggere” i confini meridionali, quelli, appunto, che separano la “Nazione” dalla citata Austria. Pensate, persino il diafano Sebastian Kurz, cancelliere austriaco di indubbio sangue ariano, scopre di essere un “meridionale”. Che dire di Salvini, a questo punto, il quale apprende di ritrovarsi collocato a meridione del meridionale Kurz e pure senza disporre di inequivoche analisi del sangue? Sorvoliamo per compassione sul suo emulo Di Maio il quale pur di stare attaccato alla “cadriga” approva e plaude, immemore di essere, lui sì, un meridionale DOC.

Un tempo non lontano erano i meridiani a definire la geo-politica del pianeta Terra. Si parlava di Est e di Ovest, di Patto di Varsavia e di Nato, di Oriente e di Occidente. Oggi, invece, sembra che i paralleli la facciano da padrona sui meridiani. A dettar legge sono il Nord e il Sud, in Europa come negli USA, poco conta il parallelo di riferimento, tanto qualcuno più a sud si trova sempre.

“Ma come! Meridiani uguale a meridione, lo dice la parola. Che tubo ci sta raccontando questo cretino? Ci prende per idioti?” si starà domandando il leghista di Pontida, uno di coloro che circolavano qualche giorno addietro per i verdi pascoli prealpini con tanto di addobbo di estremità cheratinose sul cranio espropriate a qualche contrariato caprone d’alpeggio. Il fiero “uomo del Nord”, forse portatore a sua insaputa di un residuo genetico neanderthaliano malamente ibridato dall’Homo Sapiens, scopre ora di trovarsi più a sud di qualcuno. Ahi che male!

Chissà. Magari il leghista neanderthaliano scoprirà anche l’esistenza dei “paralleli” che suo malgrado lo collocano molto, ma molto più a sud degli idoli ai quali guarda il suo attuale idolo minore post-padano Salvini.  A guardar bene le cronache pregresse, sembra di ricordare che qualcosa di simile sia già capitato nella “storia patria”, i cui esiti ancora echeggiano anche se non tra le corna dell’elmo padano.

Ma veramente la maggioranza degli italiani è talmente beona da dare retta alle amenità salviniane a cui abbiamo assistito nella trasmissione “In onda” di La7? Costui spara continue bordate sugli immigrati, ma glissa sui circa 49 milioni da dover rendere allo stato per ordine di sentenze inequivocabili e anzi minaccia denunce contro chi dovesse usare termini quali furto, appropriazione indebita o roba simile. Ha persino la faccia tosta (limitiamoci a tale espressione) di invocare l’intervento del Presidente della Repubblica affinché venga riconosciuto alla Lega il “diritto” di non essere considerata “ladra”, perché di ladrona per loro esiste solo Roma. Mica si può considerare ladroneria l’aver acquistato con soldi pubblici una barilata di diamanti dai “negher” non emigrati, come anche di qualche lingotto d’oro o di aver esportato oltre “patria” denaro contante. Bazzecole.

Intanto prosegue l’imbroglio “semiotico” inaugurato da Berlusconi, adottato dal suo emulo Renzi e ora portato a scienza pura dal duo Salvini-Di Maio. Di cosa si parla? Favorire Mediaset a discapito della RAI e delle altre TV private veniva definito ai tempi “Battaglia liberale”. Deportare migliaia di insegnanti per l’intero stivale veniva definito da Renzi “Buona scuola”. Ora vediamo che la conferma del Jobs Act da parte di Di Maio e di questo governo viene definita “Decreto Dignità” e il nuovo condono fiscale viene ribattezzato “Pace” (al lettore la facoltà di ironizzare in merito).

Senza dover scomodare fior di letterati circa il concetto del “tutto cambia, nulla cambia”, basta rifarsi al cosiddetto “uomo della strada” che nella sua saggezza ancestrale la spara sinteticamente in tal modo: “Sono tutti uguali!”. E provate voi a contestarlo, se ne siete capaci (sfida che non riguarda, come ovvio, i testimoni di Geova del leghismo e del grillismo, di provenienza di destra o di sinistra che si dichiarino).

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità