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 Home page > Attualità > Cultura > Mike Bongiorno è morto: molto ma molto lentamente

Mike Bongiorno è morto: molto ma molto lentamente

L’Italiano migliore, che ama la sua patria. Un uomo semplice.


Ha unito l’Italia. Un nostro eroe. Un Eroe della Resistenza.
Un’apertura di cerniera. Ed un’ultima pisciatina sulla bara.

Fabrizio De Andrè? Il Grande Poeta.
Mino Reitano? Il classico emigrante con gran voglia di arrivare.
Giorgio Gaber? Rimarrà per sempre il nostro Signor G.

Aspettando di leggere o sentire che Umberto Eco sia l’Italiano Saggio per Eccellenza, Enzo Jannacci sia il più grande cantautore che l’Italia abbia mai conosciuto e Dario Fo sia la letteratura in persona, è obbligatoria l’ennesima riflessione sull’ennesimo atto di necrofilia italiana.

Michael Nicholas Salvatore Bongiorno è morto.
Ad 85 anni. Con un infarto. A Montecarlo.

Che tragedia! Si è spenta la TV! Urlò l’Italia dalle lacrime di cartone.
Che culo! Mi è venuto subito da pensare.

Nell’Italia dove si muore anonimamente nei cantieri per 30 euro al giorno.
Nell’Italia dove vengono uccise le persone con la pelle nera per un pacco di biscotti.

Nell’Italia dove si muore per una partita di calcio.
Nell’Italia ipocrita che non sa nemmeno piangere i suoi morti.

Mike sarebbe tornato in video nei mesi prossimi con RiSKYtutto, il suo ultimo progetto per Sky, snobbato e stuprato da tutti i RAIologi e da tutti i MEDIASETologi espertologi. Al massimo alla Rai o alla Mediaset sarebbe potuto tornare a vendere pentole e materassi come Mastrota.

E come dimenticare Enrico Papi e Victoria Silvestedt alla Ruota della Fortuna, le ultime lancie nel costato per il dimenticato Mike.

"Victoria allora riesci a capire qual è la soluzione? Enrico...mmmm...si...mmmmm...mamma mia...mmmm...ce l’ho sulla punta della lingua! Ce l’ho sulla punta della lingua!"

Il pubblico a sganasciarsi dalle risate.
Gli uomini con le mani tra le gambe a frenare gli istinti ormonali.
Le donne, anzi le "donnine" del pubblico, imbarazzate ma sempre sorridenti.

La necrofilia ipocrita degli Italiani mi fa paura.

Se veramente reputano un presentatore televisivo un eroe ed un uomo capace di unire l’Italia, allora dovremmo ricordare Cavour e Garibaldi come due vecchi rincoglioniti e rimbambiti che non avevano un cazzo da fare, che pensare ad unificare questa piccola penisoletta di merda.

E poi l’ultima cosa.

Se ai funerali di Mike c’erano 15.000 persone, ai funerali delle 300 vittime del terremoto dell’Aquila ce ne sarebbero dovute essere almeno 15.000.000.

A buon intenditor, poca televisione.

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