Lista Tsipras italiana: la solita lobby legalitaria che distrugge la sinistra
I segni dell’egemonia legalitaria che ha modificato persino la sinistra “antagonista” sono molti ed evidenti. Si raccolgono petizioni on line (tra l’altro inutili) per i soprusi della polizia, ma nello stesso tempo si elogiano i magistrati. Si condannano giustamente gli arresti nei confronti dei manifestanti No Tav (alcuni rischiano l’ergastolo ed è una vergogna!) e quelli che manifestano per il diritto alla casa, ma si riduce la protesta alla sola repressione poliziesca: omettendo che i mandanti siano i pm in carriera.

Quando ci fu la polemica contro quel manifestante No Tav che insultò un carabiniere, subito fiumi di editoriali, indignazioni e ancora una volta citando come un mantra Pasolini. Leggiamola tutta quella famosa poesia del “Pci ai giovani”, così una volta per tutte la finiremo di citare sempre quei quattro versi.
Ma cosa scrisse in quella poesia Pasolini? Era un inno alle forze dell’ordine? Se leggessimo tutta, scopriremmo che lo scrittore aveva voluto ben specificare, con quel “siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia”, la sua ferma opposizione a questa istituzione; ma a parer suo lo sbaglio era prendersela con i “figli dei proletari” e ne faceva una questione puramente di classe.
“A Valle Giulia, si è così avuto un frammento di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte della ragione) eravate i ricchi, mentre i poliziotti (che erano dalla parte del torto) erano i poveri”. Pasolini aggiunse però un passaggio fondamentale: “Ma prendetevela con la magistratura, e vedrete!”. Quando i manifestanti No Tav se la presero con il Pm Caselli, nessuno in quel caso si è sognato di citare Pasolini. Come mai? I legalitari di sinistra (ossimoro) sono stati in silenzio.
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