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Licenziati Telsey, bando ConFidi, Camilleri e la Provincia di Benevento

Aggiornamenti sulla vicenda del licenziamento collettivo degli ingegneri di alta specializzazione dipendenti della Telsey s.p.a. operante nel Sannio.

I licenziati Telsey del Sannio ora confidano solo nell'intervento della Magistratura, sulla scorta della recente sentenza "storica" del Giudice del Lavoro, Chiariotti, del Tribunale di Benevento che ha statuito sull'inganno perpetrato in danno dei lavoratori da sindacati e sinistra sinistrata.

Della serie: facciamo informazione senza paraocchi, smontiamo, facendola a pezzi, la macchina del potere, e mettiamone gli ingranaggi sotto gli occhi di tutti; diciamoci tutto, raccontiamoci i soprusi e le illegittimità che subiamo e poniamo sotto i riflettori della critica e della conoscenza la strafottenza degli uomini di potere e dei rappresentanti delle istituzioni di questa provincia tenuta sotto il giogo dell'asservimento e della ignoranza coatta. Oggi tocca all'Ente Provincia, già agli onori della cronaca per la vicenda della Telsey s.p.a. con sede - gratuita, allo stato abusiva e di fatto sottratta ad altri aspiranti imprenditori - nell'ex tabacchificio di San Giorgio del Sannio di proprietà della Provincia: malgrado l'azienda trevigiana si sia alleggerita con la connivenza omissiva ed attiva di istituzioni e sindacati, di tutta la sua forza lavoro sannita: 17 dipendenti messi alla porta senza appello e da luglio 2010 sino ad oggi ancora privi di T.F.R., la Provincia di Benevento tramite il Presidente Cimitile tenta una strenua quanto infondata difesa dell'azienda trevigiana che ancora mantiene inalterato il cordone ombelicale che la lega a doppia mandata a Provincia ed Università sannite, allo scopo, forse, di lucrare altri corposi finanziamenti della Comunità Europea, dopo quello del progetto "Made in Italy".

(Per ricostruire la vicenda consultare i seguenti link:

http://www.agoravox.it/I-sindacati-disconoscono-per-la.html

http://www.agoravox.it/Scandalo-Telsey-Scajola-la-sceglie.html)
 
Di fronte alla strafottenza degli uomini al potere rifiutiamo qualsiasi forma di subalternità e vogliamo denunciarne lo scandalo: il 25 marzo scorso alla presentazione in Provincia dei destinatari vincitori del bando Confidi, bandito a dicembre 2010 e finanziato dalla Provincia con proprie risorse, c'era un tale Carlo Camilleri (non abbiamo il piacere di conoscerlo né intendiamo colmare tale vuoto) che ha ringraziato pubblicamente la Provincia per i soldi avuti con questo bando alla sua "finanziaria". Ebbene, per chi non lo sapesse o lo ricordasse, l'ingegnere Camilleri titolare di un importante studio di progettazione è il consuocero di Clemente Mastella e nel 2008 fu eletto presidente di Confidi di Benevento, per il successivo triennio.
 
Camilleri già nel gennaio 2008 fu coinvolto nell'inchiesta giudiziaria che sfociò negli arresti suoi ma anche della consuocera, cioè la moglie di Mastella, l'inchiesta di Santa Maria Capua Vetere.
 
Lui fu arrestato, e andò prima in carcere poi ai domiciliari per: associazione a delinquere, falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale, corruzione, turbata libertà degli incanti, truffa, rivelazione di segreti d'ufficio, concussione. Una bella serie di reati, indice di massima affidabilità! Che cosa è il Confidi? E' l'organismo promosso dall'unione industriali di Benevento e significa "Consorzio di garanzia collettiva fidi", con lo scopo di facilitare l'accesso al credito bancario attraverso la concessione di garanzie collettive a condizioni particolarmente "vantaggiose e trasparenti".
 
Basato su principi di mutualità e senza scopi di lucro, Confidi si rivolge alle piccole e medie imprese attraverso specifiche convenzioni bancarie ecc...
L'obiettivo è quello di creare un sistema di garanzia sempre più accreditato e riconosciuto per elevare al massimo le capacità di accesso al credito delle imprese socie."Naturalmente - si legge sempre sul sito Confidi - è responsabilità del marketing suscitare l'interesse che trasformerà interlocutori tiepidi in clienti decisamente inclini all'acquisto. È compito del team di vendita incalzare questi ultimi per conquistare definitivamente l'affare".
 
Domanda: vi sembra giusto che il signor Carlo Camilleri reduce dalla custodia cautelare per sei o sette reati fra cui associazione a delinquere, concussione, truffa e turbativa d'asta presieda come se nulla fosse Confidi "eletto all'unanimità dall'assemblea dei Soci insieme al Consiglio di Amministrazione";
 
vi sembra giusto che la stampa locale non abbia parlato di questo (se ne lamentò anche il giornalista Travaglio nel 2008) ed ora non ci dica neppure che proprio il presidente di ConFidi Benevento s.coop.p.a. sia uno dei vincitori del bando Confidi della Provincia di Benevento?
 
Tra l'altro, ci corre obbligo precisare che nel cosiddetto "pacchetto anticrisi" era previsto anche il "Bando di sostegno alla creazione di nuove imprese", destinato elettivamente agli ex lavoratori Telsey. Perché lo stesso è stato declassato e bloccato dalla Provincia per privilegiare sotto la pressione di Confindustria e Sindacati il Bando ConFidi? Al momento l'unica cosa che dona determinazione a non arrendersi ai licenziati Telsey è la consapevolezza dell'inganno a livello politico-sindacale perpetrato a loro danno, l'intervento della Magistratura e la recente sentenza storica del Giudice del Lavoro di Benevento, Chiariotti, che ha accolto il ricorso presentato - nonostante le pressioni in senso contrario e depistante di CGIL, CISL UIL, Provincia, Comune di Benevento e sinistra sinistrata - da tre dipendenti dei Consorzi Rifiuti assistiti dall'Avvocato Alessandra Sandrucci, contro la cassa integrazione in deroga, "non residuando dubbi circa l’illegittimità della procedura di ammissione alla CIG, in quanto mancante di un elemento fondamentale, ovvero l’individuazione degli esuberi all’esito della definizione della pianta organica”.
 
Ci auguriamo che la Magistratura altrettanto statuisca sulla illegittimità dei finanziamenti pubblici e del licenziamento della Telsey mediante fraudolenti escamotage come il ricorso a "sindacati di comodo"; che la società civile faccia circolare queste notizie con la giusta dose di attenzione e di critica in questa città sempre più opaca e gelatinosa, e che la Provincia faccia una volta per tutte chiarezza sugli "affari" che gestisce col danaro di tutti i cittadini, privilegiando "soliti noti", personaggi ed attività imprenditoriali almeno nel Sannio estremamente controversi e discussi, a discapito di altri soggetti aventi diritto meritevoli, relegati dall'arbitrio incontrollato di pochi ad uno stato di bisogno ed onesti.

I commenti più votati

  • Di Aurelia Piscopo (---.---.---.171) 1 aprile 2011 23:38

    Come ex lavoratore Telsey prendo le distanze da questo articolo, che - sia nei toni sia nei contenuti - rappresenta in maniera fuorviante la situazione attuale, su cui, sia la Provincia sia la stessa Telsey, si stanno adoperando per trovare soluzioni adeguate. Tra l’altro nell’articolo vengono tirate in ballo altre situazioni (bando Confidi, sentenza consorzi) che nulla hanno a che vedere con la vicenda Telsey. Allora mi chiedo: qual è il filo conduttore? Su quali basi vengono messi insieme questi fatti? A chi giova tutto ciò?


    Aurelia Piscopo

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.60) 1 aprile 2011 10:31

    SI REVOCHINO I FINANZIAMENTI ALLA TELSEY E PROVINCIA ED UNIVERSITA’ DEL SANNIO SMETTANO DI ACCREDITARE UNA REALTA’ CHE HA DECISO DI ANDARSENE DAL TERRITORIO SANNITA !


    Il bando Scajola per il Made in Italy stabilisce che tra i requisiti di ammissibilità dell’impresa al finanziamento c’è quello di : non trovarsi nelle condizioni di impresa in difficolta’.

    Può ritenersi impresa in difficoltà un’impresa che procede al licenziamento collettivo di tutti i lavoratori con conseguente cessazione di attività , come nel caso della filiale di Benevento di Telsey s.p.a. ? Certo che sì.


    Può la Telsey essere ritenuta IDONEA al finanziamento del progetto Made in Italy se proprio in Campania, nel Sannio, a Benevento cessa l’attività e licenzia collettivamente tutti i suoi dipendenti effettivi ? 

    Cosa permane del requisito imprescindibile del radicamento nella realtà territoriale per l’accesso ai finanziamenti?

     

    CODICE DOMANDA MI01_00240

    AREA TEMATICA: a3) Soluzioni robomeccatroniche

    TITOLO PROGRAMMA : DELIS (DIGITAL ELECTRONIC LIVING INTELLIGENT SYSTEM)

    REFERENTE :TELSEY

    REGIONI INTERESSATE :CAMPANIA, FRIULI VENEZIA GIULIA,LAZIO,LOMBARDIA 

    COSTO : € 6.379.197

    PROGRAMMA RICONOSCIUTO: IDONEO


    Ma, può un’azienda che sta ricevendo finanziamenti legati al territorio licenziare la forza lavoro subito dopo essere stata ammessa al finanziamento legato alla Regione Campania ? Certo che NO !

    Le date sono inequivoche e depongono a favore di un preciso disegno appropriativo e criminoso:il decreto di finanziamento è stato firmato dal Funzionario Ministeriale, il Direttore Generale Prof. Gianluca M.ESPOSITO il 28 maggio 2010;

    i lavoratori sono stati licenziati in data 12 luglio 2010 in virtù del famigerato accordo sindacale UGL, datato 29 giugno 2010, pilotato dal fondatore della Alfa Digit s.r.l. ed ex rappresentante e responsabile della Telsey, Alessio Cavuoto, presentatosi alla vertenza come r.s.a. (!). 


  • Di Aurelia Piscopo (---.---.---.171) 1 aprile 2011 23:38

    Come ex lavoratore Telsey prendo le distanze da questo articolo, che - sia nei toni sia nei contenuti - rappresenta in maniera fuorviante la situazione attuale, su cui, sia la Provincia sia la stessa Telsey, si stanno adoperando per trovare soluzioni adeguate. Tra l’altro nell’articolo vengono tirate in ballo altre situazioni (bando Confidi, sentenza consorzi) che nulla hanno a che vedere con la vicenda Telsey. Allora mi chiedo: qual è il filo conduttore? Su quali basi vengono messi insieme questi fatti? A chi giova tutto ciò?


    Aurelia Piscopo
    • Di (---.---.---.76) 2 aprile 2011 09:54

      Evidentemente ci sfugge qualcosa su ciò che la Provincia e la stessa Telsey stanno facendo (sottobanco), in extremis e a danno fatto e patito, per trovare soluzioni adeguate. 
      Speriamo che la lettrice Piscopo ci illumini in proposito con dovizia di particolari, perchè abbiamo tutti il diritto di sapere alla luce del sole, in primis come cittadini !!!
      Qual è il filo conduttore di questo adoperarsi e cosa dovrebbe ispirare il parlare dei fatti se non i fatti stessi e il loro parlare da sè in totale autonomia rispetto a qualunque opinione ?


      "I licenziati Telsey del Sannio ora confidano solo nell’intervento della Magistratura": è da questo che si dissocia la lettrice?
    • Di (---.---.---.76) 3 aprile 2011 11:33

      Ecco cosa fa la Provincia di Benevento : diffonde comunicati politici in difesa di Mastella !

      La misura è colma !
      Che i sedicenti organi di informazione sanniti siano inclini e supini a diffondere ogni peto del politico di turno è piaga notoria...ma che l’ufficio stampa della stessa Provincia di Benevento diffonda comunicati politici è cosa inaccettabile !
      http://altravocedelsannio.webnode.it/news/la-provincia-diffonde-un-comunicato-politico-in-difesa-di-mastella-e-il-colmo-/

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