• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Sport > Le reazioni dei leghisti alla sconfitta dell’Italia

Le reazioni dei leghisti alla sconfitta dell’Italia

Le reazioni dei leghisti alla sconfitta dell'Italia

Con la solita doppiezza le reazioni dei leghisti per i conduttori di Radio Padania il dispiacere è per i tifosi e per i giocatori ma non per Lippi “Siamo dispiaciuti per i giocatori e per i tifosi, ma non per Lippi che ha messo in campo una squadra oscena e ci fa rimpiangere il nostro Donadoni”(non sapevo che Donadoni fosse leghista!). Per Matteo Salvini l’Italia “E’ stata la squadra più brutta della storia allenata nel modo più bislacco possibile... Non mi dispiace per l’antipatico Lippi e per quelli che sono scesi in campo. Se contro la Slovacchia avessero giocato il Chievo o il Novara o la mitica nazionale padana avrebbero certamente vinto e fatto una figura migliore”.

Per il Ministro Calderoli ,la colpa è di una politica sportiva demenziale e dei calciatori definiti “semplicemente ridicoli, pagati milioni ma con gambe di gelatina e fiato corto”. Secondo Calderoli “Con questa sconfitta si conclude indecorosamente la via crucis della nazionale, il cui epilogo era comunque scontato. Mi spiace per i tifosi, ma mi spiace decisamente meno quando penso all’arroganza di Lippi e ai capricci di alcuni bambini viziati della nazionale, che non volevano neppure rinunciare a dei premi che tanto tutti sapevano che mai avrebbero preso. Questa prematura eliminazione non è altro che il risultato di una demenziale politica sportiva, che ha portato alla cancellazione dei nostri vivai e che ha fatto sì che a vincere il campionato e la Coppa Italia, oltre che la Champions League, sia una squadra che di nostrano non ha neppure l’allenatore. Purtroppo per Lippi, però, in nazionale non possono giocare gli immigrati di lusso dello sport, e questi risultati ne sono la logica conseguenza. Ora, pensiamo a far giocare nelle nostre squadre di club i giocatori nostrani, i prodotti dei nostri vivai, e prima di finire tutti nel pallone lasciamo perdere le discussioni sulla nazionale e sul calcio. Torniamo ad affrontare i problemi veri del Paese, i problemi che interessano le famiglie, i lavoratori e le imprese”. ha concluso il ministro.

E finiamo in bellezza con il martire della libertà Mario Borghezio che ha dichiarato ”Se la Nazionale di calcio era l’ultimo collante dell’unità d’Italia, il risultato di questi mondiali gli ha dato il colpo di grazia: spetta piuttosto ai sostenitori dell’unità d’Italia dover ammettere che un senso di appartenenza affidato ormai soprattutto ai piedi dei calciatori è fragile e inconsistente. Grazie a Dio la Padania – conclude Borghezio - ha per noi padani un diverso significato: libertà e un avvenire in comune”.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares