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Le invasioni di campo del Premier

Le invasioni di campo del Premier

Siamo stufi delle invasioni mediatiche del Premier.

Da settimane il Premier di questa nazione cosiddetta democratica, che dovrebbe essere garante di pluralismo verso tutti i cittadini italiani, sta invadendo pesantemente il campo di tutto il mondo dell’informazione con un unico indirizzo, farsi principale attore nella campagna elettorale, a favore dello schieramento di centro destra, per il rinnovo dei governi regionali.

Continui e prolungati interventi non programmati a ripetizione sui canali Rai anche in trasmissioni di intrattenimento (vedasi l’ultima ad Uno Mattina di ieri), a ribadire la logorroica filastrocca della magistratura politicizzata o della sinistra estremista ed agitatrice di piazze.

Intromissioni da stato monarchico che in ogni caso terminano con il rilascio di pubblicità elettorale e libera mortificazione degli avversari senza contraddittorio, quandanche non si trattasse del preambolo di elezioni politiche nazionali.

Intrusioni che in alcuni casi sembrano architettate ad hoc, per quanto risulta alto lo stato emotivo del conduttore che troppo spesso risulta raggiungere uno stato di estasi alla comunicazione dell’arrivo dell’inattesa telefonata.

Anche nei TG Rai e Mediaset continuano a piovere da mattina a sera i molto argomentati spot elettorali condotti dal Premier da sale istituzionali allestite con sfondi, bandiera italiana e simbolo del PDL immancabile.

Vedasi, non ultimo, l’inopportuno slogan sulla cura del cancro in cui viene ribadito, come fosse un merito del centro-destra, che sarà continuata tenacemente l’attività di ricerca sulla cura di questa tremenda malattia. Ma tutti noi sappiamo che comunque, questo immenso problema mondiale, impegna senza indugi migliaia di scienziati, ricercatori ed associazioni, che continueranno a lavorare arditamente senza la dipendenza da una parte politica, anche con i tagli alla ricerca imposti dall’attuale maggioranza.

E’ come affermare che ’Con noi del PDL l’acqua continuerà a scorrere nei fiumi’, rivelandosi perciò come un’affermazione dall’esito scontato.

In questi ripetitivi servizi televisivi a comparsa che stordiscono il cittadino impreparato, si evince un pesante sbilanciamento tra gli spazi dedicati al Premier ed al PDL (con lunghi minuti di diretta) e quelli dedicati all’opposizione, a cui si concede in alcuni casi l’esclusivo commento del conduttore ed una foto istituzionale sul monitor.

Ora basta! Questa campagna elettorale agli sgoccioli, espropriata di un leale confronto tra tutte le forze politiche in TV, che la storia italiana ha sempre concesso in passato, ha dimostrato che il bavaglio non serviva ad abbassare i toni da una parte e dall’altra degli schieramenti. E’ stata utilizzata con esagerata sproporzione ad esclusivo utilizzo del ben servito al Premier e dei suoi alleati!

Ma questa volta, il gioco non leale non è riuscito ed in troppi se ne sono avveduti!

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