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Le inondazioni in Emilia Romagna

Le inondazioni di questi giorni in Emilia Romagna hanno creato centinaia di sfollati. I danni si potranno valutare quando le acque si saranno ritirate. Per il momento si tratta dell'esondazione di due fiumi.

 Uno di questi fiumi ha a monte una diga che non è riuscita a trattenere le acque accumulate. Anche se in queste ore arrivano notizie di altre inondazioni. Secondo il ministro della protezione civile Nello Musumeci "occorre un approccio diverso per il governo delle acque e ripensare la gestione idrica. Questo è il grande impegno di fronte al quale si trova il governo nazionale”, ma “dobbiamo dire con franchezza che le infrastrutture idrauliche, per la loro stessa natura, richiedono particolare tempo per essere realizzate. Negli ultimi anni è mancata una programmazione a monte, ma vediamo intanto di gestire l’emergenza”. L'Italia è un paese con un patrimonio idrografico di tutto rispetto. È attraversata da milleduecento fiumi. Oltre tutti quei corsi d'acqua minori e i torrenti. Ci sono poi circa millecinquecento laghi di varia natura. Fanno da invaso naturale quando si trovano lungo il corso di un fiume. Quando hanno un immissario e un emissario. Inoltre sono state realizzate oltre cinquecento grandi dighe alte più di quindici metri e circa diecimila dighe più piccole. Hanno lo scopo di creare energia elettrica e di regolare il corso delle acque dei fiumi. Tuttavia di fronte a delle piogge molto intense localizzate tutte queste strutture non bastano La manutenzione del corso dei fiumi è affidata di solito ai comuni che non sempre hanno finanziamenti per pulire gli alvei e sollevare gli argini. Le dighe piccole sono affidate alle regioni e quelle più grandi sono di competenza del ministero delle infrastrutture. Tutti questi bacini servono a fornire acqua per uso urbani e per l'agricoltura. Purtroppo la pioggia non la possiamo né controllare né prevedere. Siamo comunque un paese dove le piogge arrivano prevalentemente in autunno e primavera e spesso anche nelle altre stagioni. Un'altra riserva d'acqua proviene dai ghiacciai o dagli accumoli di neve. Inoltre l'acqua si riversa anche nelle falde sotterranee. Le inondazioni ci sono sempre state. Il Tevere con i suoi quattrocento chilometri di lunghezza e con tutti i suoi affluenti quando arriva a Roma in piena può superare i quindici metri. Per fortuna da centocinquanta anni è protetta da argini altissimi.

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