Laziogate: il fiorito scandalo Polverini
Dopo le dimissioni della governatrice della regione Lazio, Renata Polverini, viene da chiedersi se uscire di scena puliti, è sufficiente. In quanto cittadina laziale pretenderei, piuttosto, che i responsabili della malapolitica comincino a pagare, e di tasca propria, per i danni arrecati ai cittadini.
Finalmente ha mollato. Le dimissioni della Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, comunicate ieri in diretta tv, chiudono l’ennesimo scandaloso capitolo politico. La “bella addormentata nel losco” non sapeva nulla. L’ignara, che si faceva fotografare ovunque per la modica somma di 75.000 euro l’anno, era all’oscuro di tutto. "Mani di forbice" tagliava, in special modo sulla sanità, mettendo in croce il malato, mentre, a sua insaputa, c’era chi, come il florido e prosperoso Franco Fiorito, stipendio netto 31.000 euro al mese, faceva carne di porco alla stregua di un Nababbo.
La governatrice romana, dunque, alza i tacchi e lascia una regione allo sbando. Colei che non temeva critiche e inveiva contro chi protestava ai suoi comizi: “Con me caschi male, non me faccio mette paura da una zecca come te!” Zecche? E questa giunta appena decaduta che si è assegnata 14 milioni di euro annui, come la vogliamo chiamare? Dal Fatto Quotidiano:
Le determinazioni che hanno permesso a Fiorito e colleghi di destinare altri 5,4 milioni a cene, feste, ostriche e viaggi, infatti, non sono firmate dal presidente del Consiglio regionale o da un suo burocrate, ma da quello che è considerato il braccio destro di Renata Polverini, il direttore generale del dipartimento Territorio, Luca Fegatelli.
C’era un mondo fiorente intorno, a beneficiare del magna-magna: la fidanzata del tesoriere Pdl, Samantha, che si faceva vacanze da 28.000 euro a sbafo del partito. 20.000 euro spesi per un volume a colori sulla città di Anagni. Shoppig natalizi da Gucci. Centinaia di stanze prenotate in un agriturismo dall’ex capogruppo Pdl Battistoni. Le feste del vice capogruppo De Romanis Carlo, a 30mila euro per 2000 persone. I viaggi ingiustificati della prima donna romana, moglie del sindaco Alemanno, a Kabul, Israele, Palestina, Parigi e New York. Tanto per citare alcuni dei folli spargimenti di verdoni. E’ l’esplosione di una polveriera di denaro sperperato, in spregio ai malanni dei laziali, ridotti a sostare in una corsia di ospedale in attesa di un posto letto. Sperando di non lasciarci le penne. Alla faccia dell’operaio costretto a vedere aumentati i costi dei trasporti pubblici. Insulti vergognosi alla disperazione popolare, alle famiglie costrette a sopravvivere con 1000 euro al mese. O peggio, ai cittadini appesi al filo di una miserrima pensione sociale.
E’ troppo: il vaso scoperchiato della "Pandorini", ha un lezzo insopportabile. Bisogna reagire, alzando la voce. Altro che uscire puliti, presentando dimissioni irrevocabili. In quanto cittadina della regione Lazio, e già contestatrice della sconsiderata politica della Polverini, non sono soddisfatta dell’uscita di scena della prima responsabile, ma pretendo che ci vengano risarciti, e di tasca propria, i danni subiti. A cominciare dalla nostra salute negata.
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