Laura Antonelli compie 70 anni: ascesa e declino della regina della commedia erotica all’italiana

Nata a Pola, all'epoca territorio italiano, oggi in Croazia, Laura Antonaz, nome d'arte Laura Antonelli è stata, durante gli anni 70 ed 80, tra le donne più belle del mondo. I suoi film erotici, campioni d'incassi, la consacrarono sogno erotico di tutti gli italiani.

Primo ruolo importante nel 1971 con "il Merlo Maschio" dove recita al fianco di Lando Buzzanca per la regia di Pasquale Festa Campanile. Le pose della Antonelli nuda con il violoncello di Buzzanca faranno scalpore.

Ma è nel 1973 che l'attrice istriana conosce il vero successo, con "Malizia" di Salvatore Samperi, una delle più fortunate commedie erotiche all'italiana. Il film ha come simbolo l'indimenticabile immagine della Antonelli-domestica inerpicata su una scala, con una giarrettiera bianca che si intravede da sotto la gonna.

La pellicola, campione d'incassi (oltre sei miliardi al botteghino, e stiamo parlando dei primi anni '70), le valse un nastro d'argento come miglior attrice protagonista.

Da quel momento la carriera della Antonelli sembra inarrestabile. Da "Sessomatto" (1973) di Dino Risi con Giancarlo Giannini, a "Mio Dio, come sono caduta in basso!" (1974) di Luigi Comencini, passando da una burrascosa relazione con Jean Paul Belmondo ai sette minuti di nudo integrale in "Divina creatura" (1975) accanto a Terrence Stamp e Marcello Mastroianni.

La sua avventura cinematografica finisce purtroppo nel 1991, quando viene condannata per traffico di stupefacenti (poi prosciolta dalla corte d'Appello di Roma).

Lo stesso anno, nel tentativo di rilanciare la popolarità della Antonelli, debutta al cinema il seguito del film che l'aveva resa famosa: "Malizia 2000". Il film si rivelerà un fiasco di critica e pubblico.

La Antonelli venne inoltre costretta (secondo quanto poi accertato da un lungo processo) a sottoporsi ad una serie di operazioni di chirurgia estetica che ne deturperanno completamente il viso.

L'anno scorso Lino Banfi aveva lanciato un appello al Presidente del Consiglio Berlusconi ed al Ministro della Cultura Bondi chiedendo che si facesse qualcosa per l'amica ed ex attrice, costretta a vivere con una pensione di 500 euro al mese. L'attrice, tramite i suoi legali, aveva fatto sapere di "non essere più interessata alla vita terrena".