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 Home page > Tribuna Libera > La violenza sulle donne non si placa

La violenza sulle donne non si placa

Non si ferma più questa ossessione nei confronti di donne fatte fuori da uomini che sono sempre più violenti, frustrati e privi del senso della realtà. Questa crisi sta creando dei mostri sta scrivendo pagine di vita il cui tema predominante è la tragedia.

Il quattro maggio la cronaca registra ben due omicidi-suicidi, a carico delle donne, per mano dei loro uomini. Il tre maggio due donne fatte fuori. Una di 19 anni, l'altra di 30. In questo clima di violenza e di miseria dove la crisi attacca i valori, le ideologie, c'è una perdita d'intendità che genera barbarie. E a pagarne le conseguenze: le fasce più deboli e cioè donne e figli al seguito. Nel caso di oggi si ha la sensazione che nel deserto che si crea intorno, la miseria umana genera una violenza distruttiva e paradossalmente mi viene in mente il romanzo di Verga: "Il mastro don Gesualdo" quando il taccagno in prossimità della sua morte voleva trascinarsi dietro tutto ciò che aveva.

Esattamente ciò che scatta nella mente di un uomo, quando l'unica proprietà ossia la donna, per avarizia di sentimenti viene sdradicata dalla vita dandole la morte per portarsela dietro. E a ben guardare mi vengono in mente le spose indiane che dovevano essere bruciate quando il marito moriva. Mancanza di speranza, perdita d'identità, incultura sono elementi esplosivi che stanno facendo implodere la società di questo nostro tempo, sempre più malata. E a voler considerare ciò che succede ogni giorno che passa, con una crisi che distrugge l'uomo e santifica il denaro, gli affari, la corruzione premiando chi in nome del paese salva se stesso, si ha l'impressione che il cancro stia divenendo una normalità e più che curare le malattie dell'anima e del corpo ci si adegui ad esso.

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.245) 7 maggio 2013 03:54

    Non credo che " il cancro stia divenendo una normalità" ma apprezzo molto il paragone con le vedove bruciate -vive- sulla pira del marito morto.

    Qui da noi, oggi, la "morte del marito" avviene per crisi di identità, mancanza o perdita di dignità dovute alla crisi economica e a quella sociale, quindi le "morti del maschioi" sono in aumento e le donne non devono sopravvivere a quel tipo di morte, proprio come le vedove indù.

    Nota: ieri a Lavinio ho visto un raduno di Sikh italiani;
    l’immagine tradizionalmente dispregiativa arrivata a noi è che i sikh fossero dei feroci e sanguinari assassini, ma fra i punti del loro contrasto con l’induismo c’erano le caste e proprio il rogo delle vedove: i sikh erano contapposti all’induismo in base a principi di uguaglianza fra le persone e i generi.
    GeriSteve

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