• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > La svolta autoritaria

La svolta autoritaria

La "svolta autoritaria", denunciata da Rodotà e Zagrebelsky, non è un azione isolata ,ma opera su diversi piani e in diversi momenti. Non può essere esaminata di per se, ma nel contesto in cui si colloca, e quindi insieme alle leggi che l’accompagnano, alla gestione del partito che esprime l'esecutivo, al rapporto dell'esecutivo con la società civile e con gli organi di intermediazione governo/società

I piani da considerare sono quelli della revisione normativa che depotenzia il Parlamento, e quello politico, che depotenzia la società civile. Il filo rosso che lega il tutto è il rafforzamento dell’esecutivo, che può essere il prodotto di un arricchimento delle prerogative del governo, ma può derivare anche dallo spoglio di prerogative ad altri poteri.

La riforma del Senato si colloca in un processo normativo di rafforzamento dell’esecutivo che deriva, in una prima fase dal depotenziamento del potere legislativo e di quello della societa civile, in una seconda fase dall’aumento dei poteri del presidente del consiglio. Si indebolisce subito il parlamento, poi si fa la riforma presidenzialistica con l'elezione diretta del presidente della repubblica e con il potere di nomina e di revoca dei ministri da parte del capo del governo.

In questa situazione il problema non è bicameralismo si o bicameraralismo no, il problema è l'equilibrio dei poteri, intaccato anche dalla riforma del Senato, con il rafforzamento spropositato dell'esecutivo, rispetto agli altri poteri. Il bicameralisimo potrebbe essere anche superato, ma senza intaccare l’equilibrio dei poteri. Un principio che non consenta di rafforzarne uno a scapito di un altro.

Concentrare in una sola camera, eletta con una legge elettorale maggioritaria molto simile al “porcellum”, il potere di fiducia e di controllo sull'esecutivo significa renderlo incontrollabile. Gli stessi componenti del Senato non vengono scelti dal popolo, ma dal Presidente della Repubblica, alcuni - molti invece - sono espressione del potere locale.

Quale controllo sul governo potranno esercitare parlamentari nominati, persone che devono la loro elezione e la loro conferma al partito che esprime l’esecutivo? Per questo la riforma del Senato deve essere esaminata discussa e approvata, da soggetti votati e non nominati. Il controllo del Parlamento viene limitato con un Senato che legifera solo in materia costituzionale e che non può esercitare il sindacato ispettivo.

Ma l’esecutivo è soggetto, non solo al controllo del Parlamento, ma anche a quello politico della societa civile, direttamente o attraverso organismi di intermediazione tra società e politica: partiti e sindacati. Per questo il principio del bilanciamento dei poteri va valutato non solo in un quadro normativo, ma anche in un quadro politico, rispetto ai poteri istituzionali del parlamento e anche a quelli politici della società civile.

Sul piano politico, il controllo della società civile viene menomato con la gestione autoritaria del partito, con gli attacchi ai sindacati dei lavoratori e padronali. La gestione autoritaria del partito libera il governo dal controllo interno del partito che lo esprime. Emarginare i sindacati, significa per il governo un potere decisorio senza limiti e comunque libero dagli intralci degli interessi dei lavoratori e delle imprese.

Sul piano normativo il controllo della società civile viene limitato con la lesione del principio di rappresentanza e quindi del potere di scelta della gente dei propri parlamentari. Depotenziare il controllo della societa civile significa sbilanciare a favore dell'esecutivo l'equilibrio dei poteri che viene anche in questo modo sostanzialmente violato.

Costruire un governo forte, depotenziando il potere di controllo del Parlamento e della societa civile, significa un esecutivo senza controllo, quindi un potere autoritario. 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità