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La sonda Mars Express vicinissima a Phobos: svelerà nuovi segreti?

Andiamo per gradi: Phobos è il più grande satellite di Marte ed il più interno dei due satelliti naturali del pianeta Marte (l’altro è Deimos). Orbita a meno di 6000 km dalla superficie di Marte. Si tratta del satellite naturale più vicino al proprio pianeta dell’intero sistema solare.
 
Mars Express è una sonda automatica dell’ESA (agenzia spaziale europea) lanciata il 2 giugno 2003 per studiare il pianeta Marte. Partita dal cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan usando un lanciatore Soyuz, il nome Express deriva dal ridotto tempo necessario alla stessa per raggiungere il pianeta rosso dal momento che in quella data i due pianeti erano molto vicini. Il giorno 3 marzo 2010 alle ore 21.55 CET (ora dell’Europa centrale) la sonda si è avvicinata alla minima distanza di 67 km dalla superfice di Phobos sorvolando il satellite per sei minuti e 34 secondi ed inviando foto e dati alle stazioni di ascolto terrestri. 
 
Nelle prossime settimane tutti questi segnali saranno decodificati ed interpretati dagli scienziati.
 
“Sono davvero felice che stia funzionando tutto così bene” ha detto lunedì sera Gerhard Schwehm, a capo della Divisione ESA che si occupa delle Operazioni Scientifiche nel Sistema Solare. “Questo incontro ravvicinato – ha proseguito Schwehm - rappresenta una grande chance per conoscere meglio la struttura interna di Phobos. Altrettando importante è il fatto che a luglio di quest’anno avremo un’altra occasione simile, questa volta per studiare Lutetia con Rosetta, a distanza ravvicinata. E’ una opportunità unica, raggiungere questi due obbiettivi in un tempo così breve”.

 
A bordo di Mars Express viaggiano ben due strumenti italiani: lo spettrometro di Fourier PFS per lo studio dell’atmosfera e il radar subsuperficiale MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), realizzato con il contributo della NASA/JPL. Inoltre fanno parte del contributo italiano il canale visibile, VNIR, dello spettrometro OMEGA (con PI francese) e l’elettronica dello strumento di imaging di atoni neutri energetici ASPERA. E’ italiano anche uno degli scienziati interdisciplinari, IDS, e ci sono scienziati italiani anche nel team della camera stereo ad alta risoluzione HRSC.
 
Il radar MARSIS ha già sondato il sottosuolo di Phobos: “Abbiamo eseguito un trattamento preliminare dei dati”, conferma il membro del team Andrea Cicchetti, proveniente dall’Istituto Italiano di Fisica dello Spazio Interplanetario.
 
Ma il “lavoro” di Mars Express è ancora lungo. Quello di ieri sera era solo il quinto della serie di dodici ”avvicinamenti” alla misteriosa luna marziana in programma. Nel fly-by del 7 marzo, a 107 km di altezza, sarà attivata la camera HRSC, che resterà accesa in tutti gli “avvicinamenti” successivi. Intanto ASPERA sta già studiando il modo in cui le particelle cariche provenienti dal Sole interagiscono con la superficie di Phobos. Mentre SPICAM, PFS e OMEGA stanno studiando la superficie del satellite del pianeta rosso e PFS ne sta rilevando la temperatura giorno e notte".
 
Finalmente buone notizie, dopo che la missione principale del Mars Express era considerata fallita, dal momento che il lander Beagle 2 (trasportato dalla sonda) progettato per studiare la geologia del pianeta e l’eventuale presenza di vita è andato perso. Da ricordare però anche il successo ottenuto dalla sonda il 23 gennaio 2004 quando produsse la prima prova diretta di quella che fino a quel momento era solo un’ipotesi, e cioè la presenza di acqua su Marte. 

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