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 Home page > Attualità > Cronaca > La scomparsa di Peppino Casarrubea

La scomparsa di Peppino Casarrubea

Mi giunge la notizia della scomparsa di Peppino Casarrubea, collega storico (anche se non accademico) ma, soprattutto amico personale. Avevo notato sul suo blog, in data 13 maggio un pezzo dal quale si deduceva che stava subendo un periodo di ricovero ospedaliero, ma nulla faceva intendere che si trattasse di materia grave. Poi il blog si è fermato e ieri sera mi è arrivata la notizia molto triste.

Peppino era un amico di cui ho apprezzato l’impegno che era insieme personale, politico e culturale. Personale perché la vita di Peppino è stata segnata dai primissimi mesi di vita, quando il padre, sindacalista della Cgil, venne assassinato insieme ad altri dalla banda Giuliano.

Politico perché Peppino è sempre stato un militante della sinistra.

Culturale perché Peppino ha sempre lavorato con metodo da storico scavando in profondità negli archivi. E i suoi numerosi libri sulla strage di Portella, sulla banda Giuliano ecc ne fanno fede, rivelandosi personaggi, retroscena, aspetti prima sconosciuti.

Non sempre eravamo d’accordo, ma sempre con il massimo rispetto reciproco. L’ultima volta che si siamo incontrati è stato quattro o cinque anni fa presso il centro sociale Vittoria, qui a Milano e non fummo d’accordo sull’inchiesta nel corso della quale fu riesumato il corpo (o meglio, i pochissimi resti ossei) di Salvatore Giuliano. Lui ci credeva molto perché lo affascinava l’idea che Giuliano non fosse morto da come è nella versione ufficiale e, sin qui non contestata. Personalmente quella inchiesta ed il teste su cui si fondava, non mi convincevano per nulla e lo dissi, temo, provocandogli una certa delusione, anche se siamo restati lo stesso molto amici. Poi ci siamo risentiti qualche volta per telefono, ed eravamo sicuri che ci saremmo rivisti in altre iniziative. Purtroppo non è stato così.

Peppino aveva 69 anni e ci lascia, oltre che il cospicuo numero di sue opere, anche un archivio on line di grande interesse, che è possibile consultare sul suo sito che mi auguro venga proseguito dai suoi collaboratori.

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