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La remuntada. La sfida impossibile tra Italia e Germania

 

Nessuno pretende che l’Italia si metta ad inseguire l’inarrivabile Germania sul terreno della crescita, tali e tante sono le differenze tra i due paesi. Non che la cosa sia infattibile, ma di certo richiederebbe lunghi anni di applicazione e riforme strutturali, anche fuori dalla Costituzione. Ma questo grafico, pubblicato da lavoce.info, e che riassume l’andamento del Pil (ribasato a 100) dal secondo trimestre 2008 al quarto trimestre 2010 parla (anzi, urla) da solo.

La Germania ha colmato il gap che si era aperto con la Grande Recessione, dopo aver subito una contrazione identica per magnitudine a quella italiana. Il nostro paese, invece, mostra un “rimbalzo” che semplicemente non è tale, e che ci mette su una traiettoria di recupero del buco di Pil apertosi con la crisi che sarà colmato solo tra molti anni.

Nel frattempo, la stima preliminare del Pil italiano del quarto trimestre 2010 mostra una crescita tendenziale, corretta per i giorni lavorati, dell’1,3 per cento. Quando, nei giorni scorsi, il premier ipotizzava per quest’anno una crescita dell’1,5 per cento è verosimile che, data l’accelerazione della crescita in atto nel resto del mondo, stesse in realtà vendendosi un esito realistico dato lo scenario, non un pacchetto di riforme psicosomatiche.

Sempre nel frattempo, anche ilSole24Ore constata con understatement britannico che “La rimonta del Pil italiano rallenta“, giusto per non offendere nessuno. Eppure è verosimile che neppure questo servirà a qualche pasionaria ottusa che lamenta di quanto poco la stampa “democratica” parli dei progressi della nostra economia. Beata ignoranza che muovi il mondo.

"Mayday!"


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