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La nuova audioguida della Fondazione Cini

Testi teatrali e musica originale alla scoperta dell’isola di San Giorgio attraverso una emozionante narrazione storica

 

Nello splendido spazio dell’Auditorium Lo Squero, immerso nella laguna di Venezia, deputato ad un ascolto musicale, è stata presentata la nuova audioguida, attraverso le dichiarazioni di Maria Ida Biggi, docente di Storia dello spettacolo all’Università Ca’Foscari e direttrice dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Cini ; Ilaria D’Uva, amministratore dell’azienda D’Uva ; Andrea Erri, direttore generale del Teatro La Fenice.

L’azienda D’Uva si occupa di interpretazione del patrimonio culturale e di servizi museali da molti anni. Il suo fondatore, Giovanni D’Uva, ha inventato la prima audioguida nel 1959 e, da allora, le attività dell’azienda sono state estese ad alcuni dei principali luoghi della cultura italiani, tra cui il Pantheon, la Basilica di San Lorenzo in Lucina, le Basiliche di San Giovanni in Laterano a Roma, il Tesoro di San Gennaro a Napoli, gli Scavi di Pompei e di Ercolano, il Sacro Convento di San Francesco in Assisi, il Duomo di Pisa, di Firenze e di Siena, la Basilica di San Marco, la Fondazione Giorgio Cini e il Teatro La Fenice, a Venezia. Per la Fondazione Giorgio Cini, con il marchio VisitCini D’Uva si occupa della gestione delle visite e tour nell’Isola di San Giorgio Maggiore. Nel 2019, ha aggiunto l’apertura del San Giorgio Café, il bistrot museale dell’Isola, un café ristorante che propone una selezione di piatti della tradizione, reinterpretati dallo chef Mauro Dorigo. Ancora a Venezia, da quest’anno, D’Uva ha avviato un nuovo interessante progetto: il Museo Storico Navale di cui gestirà, per i prossimi 12 anni, tutti i servizi museali, la valorizzazione, la comunicazione e gli eventi.

Attraverso la gestione dei servizi museali, la produzione di audioguide, virtual tour, colonne sonore, visite guidate ed eventi culturali, il team di D'Uva combina amore per l’arte, creatività e tecnologia per offrire esperienze che connettono sempre più musei e visitatori attraverso le emozioni.

Scritta da Ilaria D’Uva e Francesca Ummarino, l’audioguida si distingue per una narrazione sceneggiata, contemporanea e coinvolgente, che caratterizza i testi degli audiotour prodotti dall’azienda, con un taglio teatrale e un tono caldo. Il racconto è affidato in prima persona a otto personaggi tra i più significativi per la storia dell’isola, che incontreranno i visitatori nel percorso all’interno del complesso monumentale : Vittorio Cini, interpretato dall’attore Diego Ribon ; l’architetto Andrea Palladio, da Livio Pacella ; l’Abate Giovanni Morosini, da Giovanni Izzo ; il pittore Paolo Veronese, da Davide Caprioli ; l’architetto Baldassarre Longhena, da Stefano Skalkotos ; Eleonora Duse, da Valeria Bruni Tedeschi, mentre la voce di Jorge Luis Borges è affidata all’attore Patrizio Rispo. La narrazione si conclude con il saluto del Segretario generale della Fondazione Cini, Renata Codello.

Il testo è accompagnato da una colonna sonora originale, composta ed eseguita dal pianista – allo strumento acustico e alla tastiera elettronica – e direttore d’orchestra Antonio Fresa (Napoli, 1973) – docente di “composizione musicale applicata alle immagini” presso il Conservatorio di Avellino e Vibo Valentia – con alcuni solisti dell’orchestra del Teatro La Fenice : Matteo Sampaolo, flauto ; Vincenzo Paci, clarinetto ; Fabrizio Lillo, clarinetto basso ; Vincenzo Musone, corno ; Irene Piazzai, arpa ; Roberto Baraldi, violino ; Francesco Ferrarini, violoncello ; Diego Desole, vibrafono e marimba ; Matteo Liuzzi, contrabbasso ; Aleksandra Pavlova, celesta .

Prima di ascoltare dal vivo l’intero programma , Maria Ida Biggi ha ricordato il brano dedicato ad Eleonora Duse, che apre al visitatore le porte della Stanza, che l’Istituto per il Teatro e il Melodramma ha inaugurato nel 2011 per rendere accessibile al grande pubblico, non soltanto dunque agli specialisti, il più ricco archivio sulla sua vita e sulla sua arte. Ai visitatori potremo trasmettere la nostra ricerca su Eleonora Duse, non più attraverso i luoghi comuni – è stata definita “una poveretta schiavizzata da Gabriele D’Annunzio” -, ma attraverso il suo lavoro, le sue idee, il suo ruolo nella società dell'epoca. La vera identità di Eleonora Duse è tratta dai documenti che, durante la visita, potranno essere visti fisicamente, così da comprendere la sua portata storica, la rivoluzione che ha operato nel mondo del teatro e della società, il suo contributo così importante per le donne dell'epoca. Duse è diventata un mito, un modello per le colleghe, per le attrici ma anche per le artiste in generale, le poetesse che le hanno scritto, tutte le letterate che si sono rivolte a lei. E’ stata una grande figura di intellettuale dell'epoca. La nuova audioguida ci aiuterà a rileggere una donna da sempre osservata attraverso lenti maschili, come, quello di Boito o di D'Annunzio, oppure oggetto di interpretazioni sbagliate.

Andrea Erri ha manifestato l’entusiasmo del Teatro La Fenice per aver partecipato alla creazione dell’audioguida. Voglio sottolineare l'innovatività nella concezione e nella struttura narrativa di questa audioguida, che combina informazioni, musica ed emozioni in un insieme armonico e originale, coinvolgendo sia l'emisfero sinistro del nostro cervello, responsabile della logica e dell'analisi, sia l'emisfero destro, che governa la creatività e le emozioni, che solo la musica può dare. La ricerca nel campo delle neuroscienze ha evidenziato infatti che per avere processi efficaci di apprendimento non basta concentrarsi sulle funzioni logiche, trascurando la componente emotiva e creativa. Questa nuova audioguida supera tale limitazione, offrendo un’esperienza sensoriale completa e coinvolgente.

E finalmente, i solisti, guidati da Andrea Fresa, hanno eseguito l’intero programma, che si compone di una scaletta di 13 brani, aperta da “Mio amatissimo Giorgio”, in cui il pianoforte sottolinea il grande dolore di Vittorio Cini per la perdita del figlio e conclusa da “Arrivederci San Giorgio”, in cui Renata Codello riporta le parole dell’antropologa Margaret Mead, che sottolineano la bellezza e la diversità delle culture del mondo. La celesta, insieme al pianoforte – commenta Fresa – ricama una melodia evanescente quasi a ricordarci la presenza di Giorgio in ogni angolo di questo complesso monumentale.

I brani più interessanti, per chi stila queste righe, sono Balthasar, in cui, nell’intenzione dell’autore, le note del violoncello e del violino si inerpicano su per lo scalone del Longhena in una succesione di proposte melodiche e ritmiche che volteggiano tra ornamenti e atmosfere dilatate; Eleonora Duse, artista perfetta, raccontata dal pianoforte e dal clarinetto basso. L’andare su e giù fino ai suoni gravi per arpeggi è la metafora della vita di una donna che ha vissuto oltre le convenzioni professionali e sociali ; Ingenio, in cui pianoforte e violoncello ci guidano nella biblioteca del Longhena. Le sequenze armoniche costantemente modulanti – spiega Fresa - descrivono le vicissitudini di questo spazio che prese fuoco nel 1630 prima che fosse reimmaginato da Baldassarre Longhena ; Teatro Aperto, in cui pianoforte e contrabbasso ci immergono in un’atmosfera che ricorda la dolcezza di Eric Satie, ma anche ritmata, a descrivere il palcoscenico del Teatro Verde, colpevolmente inattivo, ormai da lungo tempo.

Riflessione finale. Perchè non organizzare una tournee nei maggiori teatri d’opera , non solo italiani, per far conoscere una parte importante della ricca storia della Serenissima ?

Foto Fondazione Giorgio Cini/Facebook

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