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La ’ndrangheta (Nona parte, ultimo capitolo): Roma, capitale mafiosa

Segue da quiqui e qui.


Care teste di capra, tempo fa nella mia lunga inchiesta sulla 'ndrangheta (quiqui e qui) ho anche affrontato il ruolo della mafia calabrese e non solo a Roma. Purtroppo, come spesso accade, questi giorni tutti mostrano stupore nello scoprire che la nostra capitale è colonizzata: la solita scoperta dell'acqua calda come è accaduto con Milano che fin dagli anni '70 era in mano alle 'ndrine calabresi. Il problema è che tramite anche i nuovi eroi dell'informazione si sta facendo passare che Milano sia la capitale finanziaria della 'ndrangheta. Una balla colossale: la ''ndrangheta non ha nessun luogo preferito e tanto meno una suo centro finanziario.
 
Per ovvie ragioni, purtroppo non così scontate dal grande pubblico ammaestrato, si parla della Lombardia omettendo magari che ci siano altrettante regioni, e magari "rosse", ove la 'ndrangheta fa affari da capogiro. Basti pensare all'Umbria ove l'edilizia, e non solo, è un ottimo business per il riciclaggio.
 
Ho appositamente lasciato in sospeso l'ultima parte sulla 'ndrangheta a Roma, proprio per aspettare gli ennesimi sequestri dei beni e l'ennesimo omicidio mafioso; il ventunesimo dall'inizio dell'anno. 
 
Ora strumentalmente si da' la colpa alla giunta di Alemanno, mentre non si dice che la criminalità organizzata proliferava anche con le giunte precedenti. Anzi è quando c'è la tranquillità apparente che bisogna preoccuparsi, perché vuol dire che tramano senza disturbo. Con questo ovviamente non assolvo Alemanno, il quale si dice stupito di quello che sta accadendo. Da vergognarsi!
 
Quando ci sono gli omicidi e i sequestri, vuol dire che si rompono certi equilibri e dopo una scia di sangue si riorganizzano e operano di nuovo nel silenzio più assoluto. 

Come ho spiegato con dati e documenti della DIA, la 'ndrangheta a Roma controlla in particolar modo il centro storico e i quartiere bene; infatti non è un caso che i loro bar e ristoranti si trovino vicino ai palazzi del Potere e siano spesso frequentati da politici, faccendieri o uomini dei servizi segreti.
 
Non è un caso che al quartiere Prati sono stati commessi ben due omicidi. L'ultima vittima è Flavio Simmi, già in precedenza minacciato e comunque, si vocifera, vicino all'ambente della Banda della Magliana.
 
Purtroppo gira la teoria, promossa da Libera, che a Roma esiste una quinta mafia, magari creata dalla mescolanza delle bande storiche e le criminalità organizzate. Non credo sia verosimile. La 'ndrangheta ad esempio non si confonderebbe mai con le altre mafie, ognuno mantiene il proprio rituale e un proprio territorio; e comunque collaborano senza farsi la guerra tra di loro se non indirettamente come probabilmente è avvenuto l'altro giorno con Flavio Simmi: un omicidio commissionato indirettamente dalla 'ndrangheta, probabilmente per una questione di controllo tra la cosche calabresi e banda locale.
 
Qui chiudo la mia mini inchiesta sulla 'ndrangheta a Roma, anche perché non avrà più senso visto che finalmente la grande informazione ora ne parla.

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