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La leggenda del melograno come mito delle origini di Caccamo

Il mito del melograno: è questo uno degli spunti che sono stati presi in considerazione nell’ambito del corso di formazione “Contratto di Quartiere II, Rabbato – Terranova - Processi partecipativi e sviluppo locale sostenibile in ambito urbano”, tenutosi a Caccamo grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale e dell’Università “La Sapienza” di Roma.

Il tutto è iniziato da quella che per i corsisti è stata percepita come una vera e propria rivelazione di appartenenza allo stesso contesto culturale: la leggenda della suora, che, in una non meglio determinata notte, scende dal maniero per far assaggiare un frutto di melograno ad un giovane ardimentoso. Se il ragazzo riuscirà a mangiare il melograno senza farne cadere a terra nessun chicco, diventerà ricco, perché beneficerà di un’ingente “truvatura”.

La storia la conosciamo tutti, visto che, pur nei dettagli differenti delle versioni tramandate, è impressa nella memoria collettiva della comunità caccamese. E non si tratta che di un mito, il quale si pone a fondamento di un gruppo, fornendo i caratteri essenziali per interpretare la realtà e creando un bagaglio di elementi culturali, fatto di storie, di eventi, di personaggi, che vanno a costruire un’identità comune.

Ma perché proprio il melograno? Cosa sta dietro a questa simbologia messa a punto nel tempo dall’elaborazione culturale? Il frutto non è certo un simbolo casuale, in quanto è simbolo di fecondità, di abbondanza e di energia vitale. Un filo conduttore che ritroviamo in differenti tradizioni.

Le donne ateniesi mangiavano i semi del melograno per assicurarsi fertilità e prosperità. Il mito greco di Demetra (protettrice del matrimonio) e Persefone è incentrato sui chicchi del frutto. I Babilonesi reputavano che mangiare semi di melograno prima di una battaglia li rendesse invincibili. Ancora oggi nell’Europa dell’est lo sposo pianta nel giardino di casa un melograno traendolo dal giardino del suocero, come augurio in vista di una generazione numerosa. E gli esempi potrebbero continuare anche in riferimento ad altri contesti sia di miti arcaici che moderni.

Caccamo anche da questo punto di vista si mostra come un coacervo di culture, che hanno lasciato i loro influssi e che hanno decretato l’affermarsi di un segno destinato a identificare la comunità come basata su una prosperità che è al tempo stesso origine, propiziazione e spiegazione dell’inizio di un tempo. Il mito del melograno potrebbe essere il mito delle origini di Caccamo.

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