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La grande contraddizione: la “femminista” Hilary Clinton è finanziata dall’Arabia Saudita e da altri regimi che violano i diritti delle donne
Di Salvatore Santoru
Recentemente Hilary Clinton, moglie dell'ex presidente Bill e già segretario di Stato, si è candidata ufficialmente alle elezioni del 2016(1), e già sono iniziate le campagne di propaganda che parlano del futuro roseo che ci sarà in seguito alla sua nomina a Presidente.
Tutta la campagna della Clinton sulla questione dei diritti civili, sulla pace e sull'ambiente e altri temi di facile consenso, e quando sarà finalmente arrivata al potere sarà tutto già dimenticato, come già successo con gli altri presidenti (democratici o repubblicani poco importa) degli ultimi anni, tra cui il suo marito Bill, noto "pacifista" che ha dato avvio ai bombardamenti che hanno insanguinato la Serbia nel 1999(2).
Tralasciando certe contraddizioni, come il fatto che la Clinton parlerà di ambiente finanziata dai petrolieri(3), non si possono non notare quelle gigantesche sulla questione dei diritti delle donne, di cui la stessa viene considerata e/o si considera una grande portavoce.
Su questo punto è interessante il fatto che tra i maggiori finanziatori della sua campagna elettorale spuntano paesi come Arabia Saudita, Qatar, Oman, Emirati Arabi Uniti(4), ovvero regimi tirannici dove i diritti delle donne (oltre a quelli umani e civili) vengono quotidianamente violati, e tanto per capire le donne in Arabia Saudita non possono nemmeno guidare l'auto(5), e la situazione umanitaria che c'è è pari a quella che c'è nei territori conquistati dall'Isis(6) .
C'è comunque da segnalare che tutto ciò non è una novità, visto che la Fondazione "Bill e Melinda Gates" ha ricevuto milioni e milioni di dollari da parte degli stessi sauditi(7), e la stessa Hillary anche gioielli da ben 500 mila dollari per ricompensare il suo sostegno al regime(8).
Insomma, a quanto sembra che per la Clinton e il suo entourage valgano solamente i diritti delle donne statunitensi, così come per le istanze progressiste e democratiche, visto che come politica estera tranquillamente si sostengono regimi assolutisti, retrogradi e sanguinari basati sulla violazione sistemica dei diritti civili e individuali e che risultano compatibili con tali istanze quanto, e per certi versi anche meno del famigerato Califfato dell'ISIS.
Note:
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