La crisi, le politiche monetarie: chi ci guadagna?
Per Consumatori e Produttori l’allentamento delle politiche monetarie, che abbassa il costo del denaro, risulta lo strumento principe che trovano sul campo per far fronte alla crisi; l’efficacia discutibile. Ed ancora: chi guadagna e chi perde con tal politica?
Diamo un’occhiata.
I Produttori hanno facilità ad approvvigionarsi. Lo fanno per investire. Prendono denaro, magari al 3%; quella moneta migliora la gestione dei fattori della produzione, aumentano gli utili; guadagnano con quel credito magari il 6%: fanno un +3.
Pure i Consumatori, quelli con redditi insufficienti, prendono un prestito, magari anch’essi al 3%, per migliorare l’impiego dei fattori del consumo. Così acquistano, smaltiscono l’offerta di quei Produttori trasformando il valore di quella merce in ricchezza; consumando l’acquistato ne consentono la ri-produzione, danno continuità al ciclo, sostanza alla crescita.
Per i Consumatori a quel denaro e a quel ruolo produttivo svolto, si somma un corposo lavoro aggiunto: più che cibarsi ingrassano, più che abbigliarsi vestono alla moda che passa di moda, sprecano il 30% delle derrate acquistate, inquinano.
Alla restituzione del prestito, il guadagno fa +0 e tante, tantissime scorie.
Quella politica reflattiva, insomma, buona per sostenere la domanda che sostiene i prezzi genera rendimenti dispari tra gli operatori di mercato.
Dispari come quelli che hanno generato la crisi.
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