La conquista del centro. Il fallimento della sinistra
Il sondaggio condotto per Repubblica dall’Atlante politico di Demos denuncia un incremento dell’astensionismo, proveniente dal centro destra e centro sinistra ,e un notevole spostamento di voti tra partiti. In libera uscita sono i voti dei moderati del centro destra a vantaggio di Fini, e i voti di sinistra a vantaggio di Vendola (4,7%) e Grillo (3,6%).
In questa situazione, la strategia elettorale del PD è ancora una volta imperniata sulla conquista del mondo moderato. Per vincere bisogna conquistare il centro. Ritorna questo vecchio ritornello. Eppure questa strategia è sta già sperimentata e i suoi risultati li ha già dati, e non sono stati certamente positivi per il Partito Democratico.
I ds si sono fusi con i vecchi democratici cristiani, ma hanno portato a casa meno di quello che hanno perso e stanno perdendo.
E d’altra parte il centro è ben presidiato da Casini, Rutelli, Lombardo, mentre Fini a tappe forzate si appresta con il suo ipotetico 6% a fare la sponda destra di questo raggruppamento attingendo voti dalla parte moderata del centro sinistra e centro destra. Lo stesso cavaliere cerca di recuperare i voti moderati, ben presenti nella flessione del PDL che passa dal 37% del 2008 al 30% del sondaggio. Nel In perimetro del centro, lo spazio è già occupato.
E’ ben difficile che il PD possa lucrare qualcosa in questo ambito, che possa portarlo oltre il 26% in cui si è attestato. Il PD si deve decidere, o diventa un partito di centro e allora può avventurarsi nella conquista dei voti dei moderati, oppure resta di sinistra e in tal caso deve recuperare le sue radici, e con esse i voti della sua gente, e in questa posizione allearsi con il centro. Certamente il PD non può conquistare i voti del centro mettendosi in competizione elettorale con chi ha una storia e una tradizione di centro.
Me se Berlusconi fa bene a cercare i voti dei centro e a turare la falla che da lì proviene, non così si può dire per il PD, la cui falla è rappresentata dai voti di sinistra e non da quelli del centro.
Nessuna attenzione viene prestata dal PD alla propria emorragia dei voti di sinistra. Il fatto è che il PD guarda agli altri, e non guarda a se stesso, non prende atto dell’amalgama mal riuscito tra Margherita e comunisti.
Bisogna prima conquistare i voti di sinistra, che si sono astenuti, che hanno trasmigrato nella lega, e poi, su base programmatica, sviluppare alleanze con il centro.
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