La classifica dei disservizi italiani

Telecomunicazioni ed energia sono ai primi posti nella classifica dei disservizi, secondo quanto rilevato nella XII relazione PIT servizi di Cittadinanzattiva, “Servizi e cittadini: lo spread dei diritti”.
In una nota diffusa da Cittadinanzattiva sono esaminati i principali contenuti della relazione.
Sono in crescita le pratiche commerciali illecite (+7% nel settore dell’energia elettrica, +6% nel settore della telefonia) e quelle aggressive (rispettivamente +15%, +13%).
Non è migliore la situazione dei servizi pubblici locali. Infatti gli enti locali sono a corto di fondi ed erogano servizi a costi sempre più elevati a fronte di qualità scadente: crescono, al proposito, del 15% (40% contro 25%) le contestazioni su errate fatturazioni nelle bollette dell’acqua, e dell’8% (35% contro 27%) le segnalazioni su tariffe elevate per i rifiuti.
I costi pagati dal cittadino sono altissimi: fino a 300 euro per disdire un contratto di telefonia fissa, fino a 7 mesi per ottenere l’effettiva erogazione di un mutuo, 5 anni per un rimborso Irpef.
Nel 2011 le telecomunicazioni si confermano in testa alla classifica dei servizi peggiori dell’anno, raccogliendo il 22% delle circa 8.600 segnalazioni giunte al Pit servizi.
Seguono l’energia (17%), i servizi bancari e finanziari (15%) e la pubblica amministrazione (13%).
Non fanno una bella figura nemmeno i servizi pubblici locali (12%) e i trasporti (9%); in coda alle segnalazioni i servizi assicurativi (5%), quelli postali (4%) e i beni e contratti (3%).
Tina Napoli responsabile delle politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva ha dichiarato:
“La perdurante crisi economica, così come evidenziato dai dati del rapporto, sta mettendo in discussione l’equilibrio tra mercato, democrazia e coesione sociale sul quale l’Europa si regge dal secondo dopoguerra.
Dal nostro osservatorio è evidente che i diritti dei consumatori stanno facendo passi indietro: non solo i cittadini devono fronteggiare ogni giorno la crisi, ma da un anno a questa parte abbiamo notato che devono difendersi dai comportamenti sempre più aggressivi con i quali le aziende non solo private cercano di acquisire clienti.
Ogni soggetto del mercato (istituzioni, aziende, associazioni di consumatori, singoli consumatori, Autorità di vigilanza) ha la responsabilità di vigilare affinché la crisi non diventi una scusa per imporre pratiche commerciali scorrette ma un’occasione per rimettere in discussione modelli e comportamenti di mercato oramai al capolinea, contribuendo a costruire fiducia, declinando in maniera concreta il concetto di sostenibilità, e mettendo al centro, così come richiesto anche dall’ Europa, il coinvolgimento dei cittadini”.
Non è certo una buona notizia apprendere che i disservizi, nei settori presi in considerazione da Cittadinanzattiva, sono aumentati. Le cause possono anche essere più numerose di quelle indicate dalla rappresentante dell’associazione Tina Napoli. Comunque, al di là delle cause, è necessario che i soggetti che erogano i diversi servizi migliorino la loro qualità e non la peggiorino invece. E le stesse autorità governative devono vigilare ed attivarsi affinchè tale miglioramento si verifichi effettivamente.
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