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La campagna elettorale della signora Moratti

A Milano tira una brutta aria per la destra.

La signora Moratti ha amministrato male e quindi non gode di stima presso gli elettori milanesi.

Pisapia è considerato un moderato, un galantuomo.

Molti voti di destra sono in libera uscita.

Per recuperare questi voti, il comitato elettorale Berlusconi/Moratti, ha escogitato un giochino in due mosse: distrarre l’attenzione della gente dalla cattiva gestione di Milano, intaccare l’immagine moderata dell’avversario.

Si spiega così l’attacco violento alla procura di Milano, e il colpo basso sferrato Pisapia.

Si getta fango sui pm milanesi equiparati alle brigate rosse, sulla Bocassini definita metastasi, sulla sinistra definita puzzolente. Tutto ciò per innescare, su questi temi, un contraddittorio mediatico con la parte avversa, atto a distrarre i milanesi dalle problematiche irrisolte della loro città, e a concentrare la loro attenzione, la loro rabbia sull’avversario e quindi sulle toghe rosse, e sui comunisti che non si lavano.

A completare il quadro, per dettare l’agenda mediatica degli ultimi giorni della campagna elettorale, la signora Moratti realizza un’operazione elettorale senza scrupoli.

Viene rispolverata allo scopo una vicenda giudiziaria di un furto risalente a trenta anni fa, da cui Pisapia è uscito assolto con formula piena. L'obiettivo è accostare l’uomo di sinistra ai terroristi e così evocare, subdolamente, nella mente della gente, una sua complicità con la violenza degli anni di piombo.

“Frequenta i terroristi”, ripetono all’unisono la signora Moratti e Berlusconi, rivelando così il loro intento, colpire l’avversario con una falsa accusa ed una frase velenosa piena di equivoci.

Il risultato ottenuto è duplice: è stata dirottata l’attenzione della gente dalla cattiva gestione di Milano, alla vicenda giudiziaria dell’avversario.

Sono stati evocati i legami del dirigente politico con i terroristi, e cosi intaccata la sua immagine moderata.

Di fronte a tanto degrado, a tanta miseria, resta una sola semplice domanda: è degna di fare il sindaco di Milano una signora che ricorre a questi espedienti?

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