• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Istruzione > La banalità sulla scuola

La banalità sulla scuola

La banalità sulla scuola

Dopo il grembiule, finalmente, si comincia a discutere di cose serie, di quelle per cui vale veramente la pena spendere energia e fatica. Finalmente, la scuola, fondamenta del nostro paese, terreno sul quale seminare il nostro futuro, è al centro di un serio dibattito: "si discute da tempo. Io sono molto aperta su questo. Il nostro Paese vive di turismo e a settembre si possono avere migliori opportunità economiche per le vacanze... Posticipare l’apertura dell’anno scolastico - sostiene il ministro - potrebbe aiutare molte famiglie e dare anche un aiuto al settore turistico. Vedremo come il Parlamento deciderà in merito".

 

Come si chiami il ministro non è importante. La dichiarazione è violenta; violenta perché banale. Intrisa di quella banalità che sta rovinando ogni angolo del nostro paese, fin su, nei suoi palazzi più alti.

Angosciante il fatto che, con tutti i problemi su cui ci sarebbe da discutere per la scuola, si discuta da tempo sulla proposta di far cominciare la scuola ad ottobre. Fuori luogo, se non offensivo, l’accostamento, superficiale, del mondo della scuola al mondo del turismo. Tragicamente paradossale il fatto che siano le famiglie, con figli studenti a carico, ad essere chiamate ad aiutare il settore turistico. “Poco” democratico che sia solo il parlamento a decidere con buona pace dell’autonomia scolastica.

Ma l’indignazione, mista di rabbia, incomprensione, e desiderio di capire, nasce dalla banalità; ormai non si capisce più neppure se sia una banalità voluta, ricercata, manipolativa, finalizzata a distrarre e disorientare la “disattenzione” dell’opinione pubblica, o sia semplicemente e drammaticamente incapacità, irresponsabilità, stupidità. Il risultato è il medesimo: la contraddizione di una scuola che dovrebbe formare lo spirito critico di persone e cittadini, e che, al contrario, produce consumatori culturalmente disorientati e politicamente indifferenti, scompare. Superficialmente. Stupidamente. La banalità elimina la contraddizione. Il conflitto tra chi ancora crede e spera in una scuola diversa che sia aiutata a perseguire il suo vero fine, e ciò che la scuola è e sta diventando, viene dimenticato. Fuori dalla comunicazione sociale. Fuori dalla discussione. Fuori dalla memoria. Fuori gioco.

La speranza è che dopo questo tempo passato a discutere del grembiule, del crocifisso nelle aule, dell’inizio dell’anno scolastico, ecc., si abbia memoria del vero fine della scuola, e se ne cominci a discutere in parlamento e pubblicamente; credo abbia veramente poco senso confrontarsi sulla scuola, su ogni suo aspetto, più o meno problematico, senza ricordarsi del suo vero fine. Ma questo gioco, per molti, per troppi purtroppo, sarebbe troppo poco banale.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares