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 Home page > Tribuna Libera > La Toga non si processa: repressione agli anarchici senza precedenti

La Toga non si processa: repressione agli anarchici senza precedenti

La repressione per stroncare ogni minimo accenno libertario non è finita.

In questi due mesi ci sono state un susseguirsi di operazioni contro gli anarchici senza alcun precedente. La prima è l'operazione "Ardire" condotta dalla Pm Comodi con l'allora generale dei ROS Ganzer (attualmente sotto processo per traffico di armi e droga), poi la "Mangiafuoco", la "Ixodidae" ovvero zecca in latino e infine l'operazione "Thor". Il materiale pericoloso perquisito per quest'ultima operazione sarebbe una busta di chiodi, libri anarchici, giornali autogestiti e scambi di lettere con i detenuti anarchici stranieri. Un crimine?

Prendiamo ad esempio l'operazione "Ixodidae" (sì, sempre la "zecca") che ha portato all'arresto di ben 43 anarchici tra cui Passamani (le uniche sue parole "violente" erano quando da batterista cantava contro Lenin e tutti quelli che sterminarono la comune di Kronstadt).

Sì, pensiamoci un secondo, giusto il tempo realizzare il solito capo d'accusa: il 270 bis. Ovvero il vecchio codice penale sancito dal fascismo e mai più cambiato dai "democratici" partiti. Pensiamo a che cosa sia servito quel codice istituito durante una dittatura e immaginiamo perché in "democrazia" nessuno lo ha più cambiato.

Cos'altro è accaduto oltre all'arresto di due anarchici che secondo la Magistratura avrebbero azzoppato Adinolfi?

Partiamo dall'inizio.

Come alcuni sanno (e di articoli ne avevo fatti tanti) nel 2007 c'è stata la famigerata operazione Brushwood che portò all'arresto di cinque ragazzi spoletini, tra cui uno nemmeno lo era ma ha avuto la "sfortuna" di essere un loro amico. Al processo sono stati condannati alal fine due persone per associazione sovversiva con finalità di terrorismo e senza una prova come armi, luoghi, ma solo tramite interpretazioni delle intercettazioni. Condanna a Fabiani Michele (3 anni e 8 mesi) e Dinucci Andrea (2 anni e 6 mesi). E visto gli anni di condanna, si capisce da se che le accuse di terrorismo erano davvero inconsistenti.

La PM Comodi voleva dare addirittura 6 anni per una scritta su un muro ad uno dei ragazzi.


I cinque anarchici umbri stavano lottando contro gli eco mostri e stavano mettendo in crisi il sistema massonico-poltico-mafioso che "governa" la regione Umbra. Avevano coinvolto la società civile e in una regione oramai diventata omertosa, quello era un "danno" per gli assetti costituiti. E l'operazione di fatto ha stroncato il movimento che stava nascendo.

A breve ci sarà il processo di Appello e speriamo in un barlume di coscienza che la condanna si tramuti in assoluzione.

Cosa altro è accaduto quindi?

Dei compagni anarchici sono stati condannati a 10 giorni di carcere, tramutati in un'ammenda di 2600 euro.

Il motivo? Aver partecipato ad una manifestazione non autorizzata nel 2009 in solidarietà agli arresti dei ragazzi spoletini. Alquanto strano che gli anrchici in questione siano stati raggiunti dal decreto penale di condanna dopo ben tre anni dal loro "crimine"!

Che dire, mentre la popolazione indignata pensa alla "Casta", evoca le manette e osanna il Potere Giudiziario, la repressione verso chi disturba il Potere (compreso quello mafioso) è in atto. Poi magari si emoziona a vedere il film di Sacco e Vanzetti, mentre magari le stesse cose stanno accadendo ora qui in Italia. E badate bene, quest'ultima condanna si può interpretare come un chiaro avvertimento: guai a chi esprime solidarietà agli arrestati e contesta le operazioni dei PM.

La Toga non si processa.

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