• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Religione > La Filosofia, ancella della Teologia e del Complotto

La Filosofia, ancella della Teologia e del Complotto

Lettera aperta a Diego Fusaro

Gentile dott. Fusaro,

a differenza dei molti «leoni da tastiera» che la deridono per il suo bizzarro modo di esprimersi e per le altrettanto bizzarre tesi da lei sostenute, io vorrei provare a prenderla davvero sul serio. Vorrei, cioè, potermi confrontare con lei in maniera leale, onesta, giusta. Eppure è proprio questo che mi risulta estremamente difficile.

Anche io, come lei, ho studiato e studio tuttora Filosofia. Non ho dunque alcun problema a comprendere i suoi discorsi e i suoi riferimenti storico‑filosofici. Ciononostante, terminato ogni suo articolo mi ritrovo sempre pervaso dalla stessa medesima sensazione — quella di essere stato ingannato, raggirato, letteralmente preso in giro.

Discutibili, infatti, non sono tanto le sue tesi, bensì il suo modo di argomentarle. Ci sono mille modi per difendere la famiglia tradizionale, il marxismo, la religione, così come ci sono mille modi per attaccare i propri nemici — l’ideologia Gender (sic!), gli atei, i laicisti, i vegani, i banchieri, il Nuovo Ordine Mondiale, etc. Modi più o meno onorevoli, razionali, condivisibili. Lei inevitabilmente sceglie sempre i peggiori — anzi, il peggiore, perché in ultima analisi lei non fa che riciclare un unico metodo argomentativo per ogni più disparata tesi.

In questa maniera può permettersi di parlare di tutto, parlando in realtà sempre della stessa cosa — i suoi video su Youtube sono esemplari a riguardo. Il suo mantra lo conosciamo bene: capitalismo, capitalismo, capitalismo, e ancora capitalismo, in un loop interminabile. È questo il suo passepartout argomentativo. Mi chiedo soltanto come sia possibile che i suoi ammiratori non si siano ancora stancati, o almeno accorti, di tutta questa ridondanza analitica a priori(Kant).

Quando, ad esempio, definisce Charamsa «la testa d’ariete con cui il potere mondialista finanziario mira a colpire la Chiesa per imporre anche ad essa l’accettazione del nuovo costume orwelliano del godimento illimitato e coestensivo al valore di scambio disponibile», sembra di sentir parlare Mario Adinolfi su una pagina di social‑complottisti — non di certo un filosofo.

O ancora, quando si domanda retoricamente: «Capirà mai l’armata Brancaleone dei laicisti che la lotta contro il Dio tradizionale è, essa stessa, uno dei capisaldi dell’odierna mondializzazione capitalistica, la quale si regge appunto sulla neutralizzazione di ogni divinità non coincidente con il monoteismo mercatistico?», sembra di leggere un post di un nostalgico marxista sul sito dell’UCCR — non di certo un filosofo. Ma in entrambi i casi — paradossi della filosofia — lei è formalmente inattaccabile.

È inattaccabile perché la sua stessa argomentazione è logicamente infalsificabile — Popper è morto invano. In effetti, per confutarla bisognerebbe riuscire a dimostrare che non esiste un invisibile Nuovo Ordine Mondiale che segretamente muove le sorti del mondo e che, da dietro le quinte, guida Charamsa, gli atei, i gay, i vegani e tutti gli altri inconsci turbo‑capitalisti nel processo di sdivinizzazione (Heidegger), di mercificazione (Marx) e di scristianizzazione (Nietzsche) del mondo. E, soprattutto, io stesso dovrei riuscire a dimostrarle di essere in buona fede — di non essere, cioè, «pagato» dal Bilderberg o «inconsciamente asservito» a quello stesso Nuovo Ordine Mondiale che lei attacca.

A lei piace vincere facile, dott. Fusaro, ma non tutti stanno al suo gioco. Ci pensi: se domani soltanto volesse, lei potrebbe usare lo stesso passepartout argomentativo contro le scie chimiche, i vaccini che causano l’autismo ed ogni altro possibile complotto. La cosa più bella è che, anche allora, lei ne uscirebbe su due piedi; anche allora, cioè, lei sarebbe inattaccabile‑perché‑inconfutabile (Heidegger). Del resto, non è proprio lei che — parodia di se stesso — ha scritto un articolo «contro il gastronomicamente corretto del piatto unico»?

Dott. Fusaro, lei è un filosofo, o almeno si rivendica tale. Ha dunque una responsabilità oggettiva verso gli altri, i cosiddetti «non‑filosofi», ma soprattutto verso la Filosofia stessa. Se oggi quest’ultima versa in un pietoso stato di coma, è anche merito suo. Perché lei — mastro sofista, colto demagogo, econo‑mistico — è riuscito nell’impossibile: ha sdoganato il complottismo in Filosofia.

Giovanni Gaetani
UAAR Giovani
Laico-capitalista part‑time presso il NWO

(Foto del filosofo ad opera del padre)

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità