La Biennale Musica 2024
Sta per iniziare il 68° Festival Internazionale di Musica Contemporanea (26 settembre – 11 ottobre) diretto da Lucia Ronchetti
La compositrice Lucia Ronchetti (Roma, 3 febbraio 1963), giunta all’ultimo anno del suo quadriennio rivestendo il ruolo di Direttore del Settore Musica della Biennale di Venezia, ha dedicato questa edizione alla Musica Assoluta “pura, elettronica, sperimentale, senza aspetti drammaturgici”, riprendendo un concetto di Richard Wagner. “E’ un’idea di linguaggio musicale di primissime forme, che si evolovono nel corso dell’ascolto”, aveva affermato nel corso della presentazione a Ca’Giustinian, preceduta da un’introduzione del neo-presidente Pietrangelo Buttafuoco : Il ritorno alla forma pura, scevra di riferimenti a testi, immagini o legami con altri linguaggi, è per Lucia Ronchetti il caposaldo di Absolute Music. La musica assoluta, fortunata definizione wagneriana che nel tempo ha assunto un significato opposto a quello inteso dal musicista nel 1846, è il perno di una serie di eventi, in cui mi piace rilevare un importante focus sulla Venezia del Cinquecento come esempio di sperimentazione compositiva ed esecutiva per i secoli a venire.
L’attualità del concetto di Musica Assoluta verrà evidenziata attraverso importanti lavori commissionati ai più originali compositori attivi sulla scena mondiale.
Il Festival si articola in dieci diverse sezioni : Polyphonies, Assolo, Listening/Hearing, Sound Structures, Absolute Jazz, Counterpoints, Solo Electronics, Pure Voices, Musica Reservata, Ricercare.
Quest’ultima sezione, totalmente teorica, presenta conferenze, incontri, tavole rotonde e lezioni di musica in collaborazione con l’ASAC (Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale), per indagare gli aspetti speculativi del linguaggio musicale, il rapporto tra tempo musicale e fenomenologia dell'ascolto, le questioni cognitive ed ermeneutiche della produzione e della fruizione di nuova musica, e il problema filosofico fondamentale del significato della musica e della sua essenza linguistica e comunicativa.
Il repertorio generato dalle diverse forme di creatività musicale in ambito di musica assoluta include attualmente ambiti compositivi e performativi estremamente diversificati. Alla tradizione di matrice europea della musica contemporanea scritta, fondata sullo sviluppo della musica come disciplina autonoma, si aggiunge l’immenso repertorio dell’elettronica e quello generato dalle prassi improvvisative testimoniate da tecniche di registrazione sempre più sofisticate. Nell’ambito del festival Absolute Music vengono presentati importanti protagonisti della scena globale elettronica e digitale attuale, oltre a performer e improvvisatori attivi nell’ambito del Jazz sperimentale, mettendo in evidenza i processi e trattamenti digitali che permeano ogni aspetto della creazione, produzione, performance, distribuzione e ricezione musicale di oggi.
I LEONI
Il 27 settembre alle 12 a Ca’Giustinian la compositrice inglese, ma residente a Berlino, Rebecca Saunders, sarà premiata con il Leone d’Oro alla Carriera 2024 “per la raffinatezza della sua ricerca e delle sue intenzioni compositive, per l’attenzione che dedica al microcosmo sonoro, per la sua capacità di creare nell’ascoltatore un’area riservata di ascolto, uno spazio acustico intimo e interiore che evolve e amplifica l’immaginario sonoro. La compositrice concepisce una temporalità specifica per ogni lavoro che diventa indagine e sperimentazione sull’esperienza dell’ascolto. La sua elaborazione del materiale sonoro è profondamente speculativa e allo stesso tempo fortemente empirica e materica, legata alla performance e alle strategie esecutive” (dalla motivazione).
L’artista ha spiegato con queste parole la sua ricerca: “Superficie, peso e tatto sono parte della realtà della performance musicale: il peso dell’archetto sulla corda ; la differenziazione del tocco delle dita sui tasti del piano ; l’espansione dei muscoli tra le scapole che estrae il suono della fisarmonica; l’inspirazione che precede il tono che ascoltiamo. Essere consapevoli della matericità del rumore di uno strumento, o di una voce, ci ricorda la presenza di un corpo fisico fallibile dietro il suono. La presenza fisica del musicista e del suo strumento acustico, del suo suono, sono importanti fonti di ispirazione”.
Il 29 settembre alle 12, sempre a Ca’ Giustinian, all’Ensemble Modern di Francoforte sarà assegnato il Leone d’Argento 2024 “per l’indomita e coraggiosa creazione di progetti musicali in collaborazione con i più interessanti e riconosciuti compositori e performer, nell’ambito di media e di linguaggi musicali diversi. Nei suoi 44 anni di attività, l’Ensemble si è distinto per la curiosità, l’energia, l’innovazione, il virtuosismo e la passione con cui si è dedicato a ogni nuovo progetto. A differenza dagli altri ensemble storici dediti alla nuova musica, l’Ensemble Modern presenta una struttura organizzativa democratica che permette a tutti i membri dell’ensemble di discutere e scegliere insieme le nuove produzioni e gli impegni esecutivi, rendendo le loro interpretazioni appassionate e precise. Il loro atteggiamento nei confronti dei compositori provenienti da tutto il mondo è caratterizzato da professionalità e rispetto, sia nel caso di giovanissimi emergenti, sia di grandi compositori già riconosciuti. I membri dell’ensemble sono solisti con personalità diverse e contrastanti e ognuno di loro risponde alle sollecitazioni delle nuove musiche in modo diverso, creando un dialogo multiforme e complesso che arricchisce l’esperienza compositiva e stimola la ricerca e la creatività” (dalla motivazione).
Presente ai festival della Biennale Musica fin dal 1985, quest’anno l’Ensemble Modern sarà interprete di due importanti e complessi lavori strumentali di Rebecca Saunders in prima italiana: Wound, che inaugurerà il Festival il 26 settembre alle ore 20 al Teatro la Fenice e che vedrà la celebre formazione tedesca insieme all’Orchestra del Teatro diretti da Tito Ceccherini e Skull, commissione della Biennale in collaborazione con il Festival Acht Brücken, l’Ensemble Contrechamps di Ginevra, l’Oslo Sinfonietta e lo stesso Ensemble Modern, che lo eseguirà il 28 settembre alle 20 al Teatro Piccolo Arsenale, diretto da Bas Wiegers.
LE SEZIONI del Festival
Polyphonies presenta complesse composizioni per orchestra, con solisti e trattamento elettronico. Le tecniche sofisticate sviluppate dai celebri compositori coinvolti in questa sezione, attraverso la costruzione di raffinate stratigrafie sonore, generano monumentali architetture acustiche. Rientrano in questa sezione i due lavori appena citati.
Assolo è una sezione incentrata su raffinate e virtuosistiche composizioni strumentali, secondo l’idea concettuale che la scrittura per strumento solista possa rendere un'espressione completa dell'estetica di un compositore. Dal programma, il 3 ottobre alle 17 in sala delle colonne a Ca’Giustinian l’emergente pianista giapponese Chisato Taniguchi eseguirà una selezione dalla celebrata raccolta per piano solo del compositore spagnolo Alberto Posadas Erinnerungsspuren (2014-18), con omaggi analitici a grandi compositori del passato e alle diverse tecniche pianistiche, in particolare ai due grandi maestri tedeschi del Novecento, Karlheinz Stockhausen e Bernd Alois Zimmermann, accanto a Rifrazione, una prima assoluta della compositrice giapponese attiva a Francoforte Miharu Ogura, commissione della Biennale Musica.
Listening/Hearing è uno spazio installativo per l'ascolto individuale che sarà realizzato durante tutto il Festival nelle Sale d’armi E dell’Arsenale, con la diffusione del suono curata dal compositore e sound engineer francese Thierry Coduys. Questo antro sonoro presenterà opere di musica elettronica digitale e acusmatica, composte in studio o generate in concerto con tecnologie innovative, per evidenziare le tendenze attuali dell'elettronica finalizzata alla ricerca della musica assoluta. Dal nutrito programma di ascolto quotidiano segnalo alle 12 e 31 John Zorn (1953) The Hermetic Organ, nuova versione per spazializzazione multicanale (2024, 30’) prima esecuzione assoluta, ricordando il caloroso successo ottenuto lo scorso anno nell’esecuzione dal vivo.
Sound Structures è una sezione dedicata a composizioni di ampio respiro che esplorano la natura fisica del suono, conducendo il pubblico in un viaggio immersivo all'interno della realtà delle emissioni acustiche. Le opere programmate presentano aspetti di ritualità ed estrema violenza acustica, modulate attraverso metamorfosi ritmiche continue. Dal programma, l’8 ottobre alle 20 al Piccolo Arsenale l’attivo ensemble americano Yarn/Wire, formato da due percussionisti e due pianisti, presenta una prima assoluta della compositrice svedese Lisa Streich, Orchestra of Black Butterflies, commissionata dalla Biennale Musica in collaborazione con il Miller Theater at Columbia University e la prima italiana di Laminar Flow (2020/2021) del giovane compositore italiano Zeno Baldi.
Absolute Jazz presenta solisti di diversa provenienza culturale che fanno riferimento al linguaggio jazzistico nella loro ricerca improvvisativa, intesa come prassi compositiva basata su codici riconosciuti. La light designer tedesca Theresa Baumgartner, artista in residenza per la Biennale Musica 2024, creerà la concezione spaziale di questa sezione con ideazioni specifiche per ogni performance. Martedì 8 ottobre alle 17 alle Tese dei soppalchi, Georg Vogel, performer viennese, presenta il suo Claviton, strumento con divisione dell’ottava in 31 toni, secondo il sistema naturale teorizzato da Gioseffo Zarlino a Venezia nel 1558, riprendendo la tecnica del contrappunto alla mente nell’intensità vertiginosa delle sue speculazioni sonore.
Counterpoints presenta elaborati meccanismi contrappuntistici, strutture complesse che si animano e si dissolvono nel tempo dell'ascolto, dispositivi musicali che trasportano gli ascoltatori in paesaggi sonori escheriani, fino alla perdita di contatto con la realtà cronologica fattuale e prosaica. Giovedì 3 ottobre alle 20, al teatro Piccolo Arsenale il sofisticato e innovativo Quatuor Béla presenterà la prima italiana di Nymphéa [Jardin Secret III] (1987), capolavoro per quartetto d’archi ed elettronica di Kaija Saariaho, con l’elettronica live realizzata dal compositore e performer Jean-Baptiste Barrière, per ricordare la grande compositrice finlandese, Leone d’Oro alla carriera 2021, scomparsa l’anno scorso.
Solo Electronics comprende tre concerti di rinomati protagonisti dell’elettronica sperimentale che si svolgeranno nel Padiglione 30 di Forte Marghera con pubblico in piedi e libero di muoversi e tecnologie sofisticate. Domenica 29 settembre alle 21 sarà presentata in prima assoluta una nuova commissione del Settore Musica del Berliner Künstler*programm del Deutscher Akademischer Austauschdienst (DAAD) di Berlino diretto dalla musicologa Dahlia Borsche: il lavoro Mut Naq Fo Mus (Ic) per viola pentafonica ed elettronica del compositore ungherese Zsolt Sörés/Ahad, che evidenzia le caratteristiche linguistiche di una grande tradizione musicale, rielaborate con una straordinaria perizia tecnica. Il concerto si conclude con la performance di Ash Fure Animal per solo suono e luci, e il dj-set del noto producer e artista sudafricano Robert Machiri. Anche l’ambiente del Padiglione 30 di Forte Marghera sarà ideato da Theresa Baumgartner.
Musica Reservata, espressione nata nella metà del Cinquecento per sottolineare come la musica sperimentale fosse inizialmente rivolta a un pubblico selezionato o addirittura concepita solo per il compositore stesso e i suoi interpreti, dà il titolo a una sezione che presenta lavori di ricerca ambiziosa per uno strumento solo o per piccolo ensemble strumentale di virtuosi. Nello straordinario spazio del Salone Sansoviniano della Biblioteca Marciana, la compositrice e violista da gamba austriaca Eva Reiter presenterà giovedì 10 ottobre alle 17 un nuovo lavoro in prima assoluta, L'étoffe de la Mémoire, per due viole da gamba, commissionato dalla Biennale Musica, in dialogo con Concerts à deux violes égales (1600) di Monsieur de Sainte-Colombe (Francia, circa 1640 – circa 1700), in collaborazione con la violista da gamba Romina Lischka.
Nell’ambito della sezione Ricercare, ricordata più sopra, il complesso progetto di documentazione dei quattro festival della Biennale Musica 2021-2024, per l’Archivio Storico della Biennale di Venezia, sarà oggetto di una tavola rotonda con la direttrice dell’Archivio Debora Rossi in conversazione con Vincenzina C. Ottomano, Tutor del College Scrivere in residenza-Musica e coordinatrice del Progetto di documentazione e i giovani musicologi selezionati nel Programma Asac-Scrivere in residenza 2021-2022 e parte del team della documentazione, Chiara Casarin, Anna Martini, Marco Surace, Giulia Vitale, Michele Leggieri, Oscar Corpo e Giovanni Meriani.
Infine, durante la Biennale Musica 2024, si svolgerà la quarta edizione del Premio della Giuria degli studenti dei Conservatori italiani, che vedrà la partecipazione di studenti under 25 selezionati dai Direttori dei Conservatori italiani. Gli studenti assisteranno a tutto il Festival, sotto la guida di Oscar Pizzo, pianista, organizzatore e studioso della scrittura musicale attuale. La giuria assegnerà un premio alla Migliore Composizione e un premio alla Migliore Performance. Il coinvolgimento dei giovani musicisti italiani risponde all’esigenza di entrare in contatto con il pubblico delle nuove generazioni, coinvolgendolo attivamente nella discussione sulla scena musicale attuale presentata dalla Biennale Musica attraverso incontri, dibattiti e confronti che renderanno il Festival una piattaforma più fertile e propulsiva.
La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 11 ottobre alle 12 a Ca’Giustinian.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox