Le mele marce, quelle buone, politici, giornalisti, Cc e tanti altri: l’apoteosi dei corrotti
Più leggo i giornali e più il disgusto raggiunge limiti di guardia. Della Tv meglio non parlare.
Eccoli, tutti intorno alla preda del giorno a discutere, analizzare, cercare nuove prede per il sollazzo di un pubblico pruriginoso, gaudente e divertito. Ma dietro, cosa c’è?
Possibile che a tutti sfugga il declino di questa società corrotta e godereccia, incurante dell’avvenire? Abbiamo toccato il fondo? O forse è meglio non parlarne?
Proprio nessuno vuole tornare ad avere rispetto dei nostri dirigenti e quel desiderio di emularli?
Non ci credo, eppure…
Non ci piace parlare di moralità, men che meno di quella sobrietà che dovrebbe essere requisito indispensabile per un governante. In fondo questo schifo a noi piace, e sapete perché?
I politici, la classe dirigente, i "capi" non sono marziani, ma l’esatto estratto di questa società in declino dove tutti si sentono precari, vivono nella continua incertezza ma corrono, consumano, terrorizzati dalla paura di rimanere ultimi. Ed ecco che anche dalla nostra parte cerchiamo di non rimanere indietro e perseveriamo nel tentativo di imitare ciò che riteniamo più vicino a noi, più facile…
Ed eccoci a rincorrere il Premier sul suo stesso campo da gioco.
E perdiamo.
Sempre, anche la faccia.
Nani, soubrette, travestiti, giocolieri, sono la sua specialità.
A questo gioco vince sempre lui, è il suo, ha il circo più grande, il tendone più bello, con l’insegna più luminosa ed attraente.
Dobbiamo cambiare il piano della sfida, il nostro modo di essere e, soprattutto, di rappresentare se vogliamo cambiare questa società.
Questa società in cui le feste di piazza, con le pizze fritte, vanno deserte nell’epoca del sushi a buon mercato.
Che fa veramente schifo ma se lo mangi ti senti meno povero e molto chic.
Dopo un po’, ti sforzi, dici che è buonissimo e, alla fine, ti piace pure.
Ecco, io a farmi piacere il sushi non ci tengo, preferisco le pizze fritte e le salsicce.
E, soprattutto, vorrei curarmi dell’avvenire.
Bravo Mannelli, avevi visto giusto nell’apoteosi dei corrotti. Ma a noi non piace.
Per questo dobbiamo cambiare. Perchè qualcuno si curi dell’avvenire, perchè siamo stanchi di correre con tutte le forze per rimanere sempre allo stesso punto.
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