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La "class action" in discussione al Senato

Retroattività: giustizia e "buon senso".

E’ in atto in questi giorni al Senato la discussione sulla Class Action, introdotta nel nostro ordinamento con la finanziaria 2008.

Ricordiamo che la Class Action è l’azione legale collettiva con la quale semplici cittadini, consumatori e utenti, possono ottenere il risarcimento di danni subiti da parte delle grandi aziende e di multinazionali. Deve essere, quindi, esercitata per una soluzione comune di più soggetti, attraverso le Associazioni dei consumatori e utenti, rappresentati a livello nazionale.

Come detto, la Class Action, già in uso in taluni Stati europei e negli Stati Uniti d’America, è stata introdotta con l’ultima Finanziaria del Governo Prodi, ma ha avuto un percorso tortuoso ed è stata prorogata per ben due volte, nonostante la necessità e l’importanza di un adeguamento dei livelli di tutela dei consumatori, in conformità ai principi della normativa comunitaria.

In Senato sono state presentate numerose richieste di emendamento e, sia le Associazioni dei consumatori che la Confindustria sono sul piede di guerra per difendere le proprie posizioni, soprattutto per quanto riguarda le disposizioni sulla retroattività dei risarcimenti.



In un primo tempo sembrava si fosse raggiunto un accordo fra maggioranza e opposizione per limitare la retroattività dal 1 luglio 2008, ma la PdL ha fatto marcia indietro col pretesto che in tal modo sarebbero nate una miriade di cause dalla portata e dall’esito piuttosto preoccupanti, e ha voluto così tendere la mano alla Confindustria. Una questione di "buon senso", secondo alcuni Senatori della maggioranza!

Naturalmente da parte del PD, UDC e IdV la protesta è stata energica e immediata. Escludere la retroattività significa rendere impossibile la promozione di azioni collettive di risarcimento per i colossali crac degli ultimi anni, fra i quali quelli della CIRIO e della PARMALAT.

Non è giustizia infatti privare i cittadini di strumenti legislativi per un diritto ormai consolidato in molte parti del mondo, quale è appunto il diritto al risarcimento per le vittime dei più grandi scandali finanziari di questi ultimi tempi.

Vedremo, dunque, se, alla fine, in Senato trionferà la Giustizia vera, oppure se avrà la meglio il "buon senso" della politica.

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