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 Home page > Tribuna Libera > L’informazione in Italia: tutto un servilismo?

L’informazione in Italia: tutto un servilismo?

Allora, seguire un dibattito in TV o ascoltare le discussioni al bar, non fa alcuna differenza.

Si parla delle stesse cose ed allo stesso modo.

Partiamo dalla fine. Non esiste una “stampa indipendente”.

 

A parte rare eccezioni, che tuttavia, poichè “fuori dalla natura”, stentano a sopravvivere, a rigor di logica, possiamo affermare che non esiste un‘informazione libera.

 

Anzi no.

Cè Marco Travaglio, l’ultimo baluardo a difesa della libertà di noi comuni mortali: è convinto di non avere padroni… “u sceccu c’abbola“.

Bene, seppur pesante da digerire, occorre dire che non passa alcuna differenza tra i servitori del potere e quelli del popolo. Entrambi si chinano in posizione “pecorina” al cospetto dei propri padroni, e pur di vendere qualche copia in più del giornale o di un libro, sono costretti a servire e difendere spudoratamente il proprio datore di lavoro, anche nella più totale incoerenza.

Magari le implicazioni sono diverse, ma per quel che interessa, è proprio in questo servilismo che va ricercata la nostra debolezza.

Nell’attimo in cui liberamente, consapevolmente, in piena coscienza e senza essere obbligati da alcuno, scegliamo il nostro schieramento (il capo), cediamo la nostra sovranità di pensiero ed apriamo le ostilità, l’uno armato contro l’altro (…“la pecoraggine”).

Declamiamo” un uomo politico al punto da essere fortemente vincolati non già alle idee che esprime, ma esclusivamente alla persona, e prescinde da quello che dice o fa. Prima questa venerazione era nei confronti dei partiti, delle ideologie, oggi direttamente delle persone.

E se invece provassimo a ragionare e poi discutere per tematiche? A ragionare e poi discutere con la nostra testa, e non con quella degli altri?

Alle condizioni attuali, nella percezione comune, coloro che utilizzano un metodo tematico, appaiono degli sconclusionati, sempre in contraddizione.

Ecco, fino a quando non saremo capaci di distinguere le idee dalle persone, non faremo molta strada.

Usciamo dalla caverna, discutiamo sulle idee, proviamo a cambiarci.

 

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