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L’impegno delle donne contro la guerra, il militarismo, il bellicismo e il colonialismo. Un ponte tra ieri e oggi

Le donne prime protagoniste delle innumerevoli iniziative spontanee di opposizione all’inutile strage della prima guerra mondiale e la storia del protagonismo delle donne anche durante la resistenza al fascismo.

Donna è Pace

L’impegno per la pace per noi donne è emancipazione nostra e del genere umano nel suo insieme ed è parallelo già nell’ottocento all’impegno del movimento emancipazionista, per i diritti delle donne.

Tante le figure, gli atti, i momenti e i documenti, le lotte.

Nel mondo: Anna Kuliscioff, Rosa Luxemburg, Bertha Von Suttner e molte altre.

Le donne contro il culto della patria e della femmina fattrice e angelo del focolare domestico

Notevoli figure anche in Italia, Anna Maria Mozzoni tra le prime sostenitrice dell’emancipazione della donna: critica il culto della patria impresso nella cultura e nell’ideologia dominanti a partire dal sapere scolastico, dei libri di testo, della formazione degli insegnanti.

Paolina Schiff una delle prime donne laureate in Italia nel corso di una manifestazione pacifista a Milano nel 1888 definisce la guerra un “avanzo di barbarie”. Fondò con Anna Maria Mozzoni la lega degli interessi femminili e il sindacato delle orlatrici, il primo sindacato femminile di categoria.

Maria Montessori con il saggio Educazione e pace e il suo celebre ossimoro “educazione arma della pace”

Maria Montessori, grande pedagogista, e tra le figure più significative del movimento emancipazionista, lavorerà molto sul rapporto tra educazione e pace. Nel libro La pace e l’educazione pubblicato a Ginevra nel 1932 afferma che per pace si intende generalmente la fine della guerra. Ma questo concetto, puramente negativo non è solo quello della pace. La pace vera fa pensare al trionfo della giustizia e dell’amore fra gli uomini: rivela l’esistenza di un mondo migliore dove regna l’armonia.

Le donne con le donne: un portato sociale e culturale rivoluzionario

Alla fine dell’ottocento grande fioritura di associazioni pacifiste dalle donne e con le donne. Centrale la presenza delle donne dell’anticolonialismo: un protagonismo che si manifestò anche nelle piazze, nelle manifestazioni popolari dopo la disfatta di Adua che portarono alla caduta di Crispi. La lega femminile di Pavia in un manifesto scrive che le donne pavesi memori della lotta per liberare la patria, afflitta da tanti lutti, trepidanti sulle sorti dell’Italia cui né amore, né utilità può venire dalla guerra africana, chiedono un ritiro delle truppe e la restituzione all’Italia di tante vite preziose.

Movimenti femminili a favore della pace e del pacifismo nel mondo

Importanti le riviste che tra ottocento e novecento si distinsero nell’elaborazione della comunicazione del pensiero femminile anche sulla questione della pace e della guerra. La più rilevante è La Donna del 1868 che testimonia gli albori della coscienza pacifista delle italiane e nel 1871 pubblica l’appello alle donne dei due mondi per il disarmo della pacifista Jiulia Ward Howe impegnata per promuovere un movimento femminile in favore della pace e portavoce delle prime iniziative di pacifiste italiane.

Viva opposizione delle donne nella Resistenza al fascismo e al colonialismo

È viva l’opposizione delle donne italiane alla conquista della Libia e alla guerra mondiale e questa opposizione resta viva attraverso e oltre la guerra, benché in generale resti incontestabile il fatto che, come nel resto d’Europa, il nazionalismo nelle donne fu più forte e visibile del pacifismo.

Tra le altre saranno proprio alcune delle veterane – come Maria Giudice e Giuseppina Moro, arrestate e internate – a rappresentare la storia del protagonismo delle donne anche durante la resistenza al fascismo (Mirella Scriboni in Guerre e pace marzo 2011 pagina 48).

Ma già a guerra in corso vedremo le donne prime protagoniste delle innumerevoli iniziative spontanee di opposizione all’inutile strage della prima guerra mondiale.

Un ponte di pace tra Memoria e futuro. Da Milano ad Alife con l’Albero della Pace 

TeleRadio-News: Da Milano ad Alife, un ponte tra nord e sud, la preside Maddalena Di Muccio visita l’Albero della Pace e la cantautrice e Testimonial per la Pace e la Nonviolenza Agnese Ginocchio le dona il libro Memoria e Futuro, Mimesis Edizioni

Le scuole di Milano lanciano un ponte di gemellaggio della pace nel casertano con Emergency

Maddalena Di Muccio, Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Capponi” di Milano, visita l’Albero della Pace della sua terra natia, lanciando un messaggio di Pace in solidarietà con il popolo afghano ed il ricordo di Gino Strada.

L’impegno con Emergency. Le donne testimoni di pace nel passato e nel presente tra Memoria e futuro

La Dirigente scolastica davanti all’Albero della Pace ha preso l’impegno di organizzare con la sua scuola la Marcia per la Pace con la presenza della Fiaccola della Pace, con la messa a dimora dell’Albero della Pace che verrà dedicato a Teresa Sarti e a Gino Strada, fondatori di Emergency.

A settembre proporrà subito il progetto inserendolo nella programmazione scolastica.

La presidente del Movimento per la pace e il collegamento pacifista con le scuole del milanese

Da questo presidio di Pace dedicato ai percorsi della memoria storica dei 100 anni della grande guerra, dove la tappa della Fiaccola della Pace organizzata in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Alife, negli anni in cui la prof.ssa Di Muccio aveva insegnato presso il citato Istituto scolastico ricoprendo l’incarico di funzione strumentale e di vice Preside, è avvenuto l’incontro con la Presidente del Movimento per la Pace Agnese Ginocchio. Qui si è parlato di impegno, di formazione e di educazione sui temi della Pace e della difesa della Madre Terra.

Un impegno della scuola per i più fragili. Sempre in prima linea dalla parte degli ultimi

L’Istituto Comprensivo “Capponi” alla guida della Preside Di Muccio ha fatto un ulteriore salto di qualità; la neo Dirigente scolastica ha saputo ben coniugare l’impegno educativo dei docenti con le esigenze degli alunni, rispettando i tempi di ciascuno e dando un particolare occhio di riguardo ai più deboli, ai disagiati e ai portatori di handicap, ossia i diversamente abili.

Il valore dell’ascolto tra donne, tra persone e tra i fragili di madre terra. Un dialogo di pace e di emancipazione

Proprio verso questi “ultimi” la Preside si è impegnata a far ripristinare il montascale ormai fermo da anni, ma soprattutto la Di Muccio ha rilanciato il valore dell’ imparare ad ascoltare chi si ha di fronte, un qualcosa che forse con il tempo e con la vita sempre più frenetica, si rischia di smarrire impedendo di entrare nei panni di chi si ha di fronte.

E’ necessaria una scuola dotata di senso di umanità e sensibilità verso i più fragili e quindi per gli ideali della pace

Quello di Dirigente scolastico è un ruolo molto impegnativo, ma se fatto bene non può che apportare alla scuola un miglioramento generale. “Abbiamo bisogno di Presidi dotati di sensibilità e di umanità di Presidi che educhino ai valori della Pace. Maddalena Di Muccio figlia del sud, che proviene da una forte esperienza vissuta in terra di frontiera, possiede tutte le capacitò per essere un ottima Dirigente scolastica, siamo certi che onorerà la sua e nostra terra con il suo impegno educativo”, ha riferito Agnese Ginocchio.

Un ricordo per la guerra in Afghanistan e per tutti i conflitti armati imposti dai poteri forti

Come anticipato, la dirigente scolastica ha espresso un messaggio di solidarietà auspicando la Pace per il tormentato popolo afghano e ha preso l’impegno di aprire le porte della sua scuola alla Pace, organizzando la Marcia per la Pace con la presenza della “Fiaccola” che verrà portata eccezionalmente a Milano e di mettere a dimora l’Albero della Pace e dedicarlo a Teresa Sarti e Gino Strada, fondatori di Emergency, l’organizzazione umanitaria che opera in territori di guerra e in Afghanistan.

La scuola si apre alla memoria di Gino Strada, riattualizza l’operato di Emergency e il ricordo dei Magistrati Falcone e Borsellino

Il grande medico Gino Strada con la sua Emergency, la cui sede di Milano per alcuni giorni ha ospitato la camera ardente, si stima abbia curato, dal 1994 a oggi, oltre 11 milioni di persone. A Gino Strada infine, il Movimento per la Pace ha dedicato il faretto solare donato dalla famiglia “Pietro e Roberta Cornelio”, installato proprio nell’area in cui si trova l’Albero della Pace e quello dedicato ai magistrati Falcone e Borsellino di Alife, alla vigilia della sua dipartita.

L’arte per il bene comune della memoria storica

Ma non finisce qui perché prossimamente sono in programma altre importanti iniziative dedicate ai fondatori di Emergency. A seguire una visita davanti al vicino Albero dedicato ai Magistrati Falcone e Borsellino dove di recente si è svolta la commemorazione della 29° strage di Via D’Amelio. La Preside Di Muccio essendo laureata anche in architettura e disegno, ammirando la locandina del dipinto in miniatura posto ai piedi dell’albero di magnolia dedicato al Giudice Borsellino, si è congratulata con l’artista Giancarlo Offreda di Alife, autore del magnifico dipinto inaugurato ed esposto proprio durante la serata in onore di Borsellino.

Il saggio Memoria e futuro e la rete di educazione alla terrestrità: un neologismo molto attuale

La Presidente del Movimento per la Pace casertano, ha fatto dono alla Dirigente scolastica, a cui è legata da un’amicizia di vecchia data, del libro “Memoria e futuro” da poco in tutte le librerie italiane (Edizioni Mimesis, autori: Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, in cui è presente anche un contributo della Ginocchio), che tratta proprio la questione ambientale con l’obiettivo della “Costruzione della rete per l’educazione alla terrestrità”.

Un legame e collegamento di bene tra nord e sud all’insegna dell’ecologismo e della nonviolenza per la pace

La preside Di Muccio ha fatto sapere che la sua scuola è stata nominata “Scuola Green”, quindi tutto scorre in sintonia, come una mano che abilmente sa muovere il filo sulla tela per realizzare un magnifico intreccio di legami tra nord e sud, nel comune denominatore della Pace, attraverso l’esercizio della memoria e dell’impegno che deve spingere ogni giorno colui a cui è stato affidato il non facile compito di essere “educatore”. Con la Pace tutto è possibile.

Laura Tussi

Nella foto: Illustrazione di Giulio Peranzoni dal libro “La violenza non è il mio destino” di Tiziana Di Ruscio. Prefazione e Postfazione di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici. Introduzione di Rita Trinchieri

 

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