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 Home page > Tribuna Libera > L’estinzione politica della "sinistra" in Italia

L’estinzione politica della "sinistra" in Italia

In Italia, da oltre vent'anni la sedicente "sinistra", non avendo più dei punti di riferimento ideologici, né una netta ispirazione anti-capitalistica ed anti-imperialistica, né una piattaforma politica seria, coerente e credibile agli occhi delle fasce popolari subalterne, vale a dire un programma convincente, radicale ed alternativo rispetto all'egemonia del "pensiero unico", valori e contenuti antagonistici rispetto all'ideologia neoliberista, ebbene, tale "sinistra" ha oramai perso ogni bussola e naviga in maniera disorientata.

 Per cui si limita a denigrare i propri avversari (ieri era Berlusconi, oggi Meloni e Salvini), etichettandoli come "fascisti", "razzisti", "sovranisti". Non a caso, oggi in Italia tale "sinistra" è diventata il più devoto servitore del capitalismo finanziario, monopolista e globalista. Esorterei chiunque a smentirmi. È pertanto inevitabile che nella voragine politica e sociale aperta da quella "sinistra", si inseriscano altre forze o movimenti politici, di orientamento "populista", ben disposti ad ergersi al rango (non facile) di "paladini" dei diritti economici e sociali delle masse lavoratrici. Finora un simile ruolo di "surrogazione" della "sinistra" (leggasi PD e dintorni) è stato svolto, nel bene e nel male, dal Movimento 5 Stelle. Nel futuro dovrebbe essere assunto finalmente da un soggetto politico davvero di classe e comunista.

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