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L’Italia, un "puzzle" mai composto

 

Tra qualche giorno l'Italia compie 150 anni. Nel "belpaese" non si respira aria di festa, le istituzioni latitano malgrado i proclami del comitato garante dell'evento. Il tricolore sembra unire solo il popolo sei "pallonari" mentre in Parlamento si dibatte su come la Padania possa liberarsi del peso del Meridione per il rilancio definitivo del proprio "status quo". Il Nord vuole essere risarcito per i sacrifici elargiti al Sud. Il Sud chiede risarcimento per i torti subiti in seguito all'annessione sabauda. Allora perchè non cercare un compromesso che possa mettere d'accordo tutti, scettici compresi?

Il dualismo Nord-Sud appare insuperabile quando si evocano gli eventi che resero celebre l'Unità d'Italia e che vanno sotto il nome di Risorgimento. Le stragi perpetrate a Pontelandolfo e Casalduni, così come gli ultimi 100 giorni di Gaeta (ultimo baluardo del duo-Regno caduto a colpi di cannone sui civili nonostante la resa dell'esercito borbonico) sono stati segni tangibili su come, del Meridione, se ne fece opportunamente una "questione". Una questione da risolvere presto perchè l'opulenta economia del Regno delle due Sicilie oscurava gli staterelli del Nord sotto l'egida straniera. Si pensò bene, infatti, di scardinare il sistema politico-economico, i principali poli siderurgici furono smantellati (famose le acciaierie di Mongiana), le casse di risparmio (l'oro del Banco di Napoli) completamente svuotate e la confisca delle terre ad innocenti contadini brutalizzati, in seguito, briganti. Così fu compiuta l'Italia e a distanza di 150 anni la situazione appare enormemente peggiorata." L'Italia è una e indivisibile" solo sui dettami costituzionali, difatti, non fu mai unita, la sua moltitudine di popoli non la riconosce come propria suprema patria.

Ci è stato imposto di essere italiani ma prima di tutto siamo uomini con una propria identità storica di cui andarne fieri, la stessa come strumento di risveglio delle "sbadate" memorie di chi è sordo al ricordo o, di chi molto abilmente, ha sempre fatto della storiografia ufficiale l'assoluto strumento di certezza e verità.

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