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L’Italia piange e la politica ride

I posti di lavoro si bruciano ogni giorno, i giovani non riescono ad entrare nel mondo del lavoro, i meno giovani escono quotidianamente dal mondo del lavoro, senza sapere quando e se rientreranno. Una crisi senza precedenti che ha fortificato solo i grandi speculatori, gli sfruttatori di manodopera e di risorse e il sistema bancario. L’uomo si spoglia della dignità, la abbandona ogni giorno per continuare a sopravvivere. Di sopravvivenza si tratta quando si vive con meno di 1000 euro al mese nella migliore delle ipotesi. Come se nulla fosse tutto passa nel silenzio generale, se non qualche tira e molla nei talk-show, e che altro possiamo aspettarci da un sistema televisivo basato su parlare facendo spettacolo?

I programmi di informazione sono sempre più messi alle strette, la gente ogni giorno più distratta e i giovani assenti e disinteressati. Tutto sembra normale, anche la rassegnazione di ognuno, oramai, appare una banale e lineare abitudine alla quale non è possibile opporsi. In questo silenzio di informazione non manca lo spazio agli scandali della politica che fomentano populismo e disaffezione dalla politica e dalla gestione degli interessi del pubblico e ivi del bene comune d una società.

La corsa sconsiderata dei partiti alla premiership e ai personalismi nel nome del cambiamento e delle imminenti elezioni politiche nazionali scoraggiano la speranza del cambiamento. Le poliedriche dichiarazioni di Berlusconi e la vasta sfumatura di bugie dichiara una forte volontà di confondere le idee agli italiani e una spiccata probabilità di sentirsi oggi purificato dopo l’era Monti. L’elettore medio non dimentichi che Berlusconi è colui del ventennio di degrado sociale in cui siamo e colui che si è arricchito all’inverosimile non certo alla luce del giorno. Monti è una conseguenza fortemente voluta da PD e PDL e dalle forze politiche fallimentari di questo ventennio che avevano necessità di purificarsi e di far rispettare le direttive dell’Unione Europea, sotto scacco dalla BCE; a sua volta sotto scacco dai grossi gruppi bancari. E infine oggi Monti lascia il governo con la mancanza della maggioranza perché i sostenitori inziali PD e PDL hanno riconosciuto, forse tardi, il fallimento di questo governo. Qualcosa non torna, perché se è fallito, se tutti sono purificati perché oggi vogliono in campo Monti? Per riunire e ricompattare cosa?

Mentre il Pd fa la guerra delle primarie con SEL, prima per la premiership e dopo per i deputati e il PDL si continua a spaccare e nascono movimenti e partiti più piccoli come i funghi, l’unico a cavalcare l’onda del malcontento è il M5S del dittatore Grillo e cresce l‘astensionismo, forse il primo partito.

Il popolo italiano soffre e la politica ride: sigh sob.

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