• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > L’Italia (diversa) di "Vieni via con me"

L’Italia (diversa) di "Vieni via con me"

Se l’idea di 'Vieni via con me', il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano di cui ieri è andata in onda la prima puntata, è quella di raccontare l’Italia, allora prima di trarne un giudizio definitivo è bene che questa narrazione sia sviluppata per intero. Ma questa prima puntata ci ha già dato l’idea di quello che è e che probabilmente sarà, con i suoi pregi e i suoi difetti. Stupido sarebbe appellarsi semplicemente al vasto pubblico – 7,6 milioni e vincitore della serata - che ha seguito la prima puntata, dato che questo risultato non è al netto dell’enorme pubblicità (data anche da una gestione del programma quantomeno discutibile da parte del Direttore Generale della Rai Mauro Masi), dell’aspettativa generale di chi sperava in un programma totalmente innovativo e dell’immensa forza dei singoli (Saviano, Benigni e Abbado, con Fazio a fare da presentatore vero e proprio).

Per avere un quadro un po’ più completo dovremmo aspettare almeno la seconda puntata e vedere quanta gente rimarrà fedele al tipo di programma scelto dai produttori. Un programma che è proceduto a blocchi: introduzione di Fazio, monologo di Saviano, monologo di Benigni, intervista ad Abbado, e ancora Saviano col monologo sul tricolore, con brevi intramezzi. Blocchi monolitici e forse poca fluidità tra essi (emblematica la ricerca da parte di Abbado di un Benigni che non sarebbe più entrato) hanno bloccato un po’ la forza attrattiva che, piaccia o meno, hanno personaggi come Saviano (che fa dell'alternanza tra la sua timidezza, il quasi essere lì per caso e l'impeto, la passione e l'indignazione, la sua forza) e Benigni. Il tutto è sembrato un po’ slegato, nonostante la forza dei singoli abbia tenuto la barra del timone dritto.
 
A farsi un giro per il web e dando una scorsa ai giornali di stamattina quello che salta all’occhio è l’assoluta radicalizzazione delle opinioni – cosa che ormai non sorprende più nessuno – quasi si discutesse se votare il duo Fazio-Saviano o meno. Ovviamente, se la radicalizzazione delle opinioni è criticabile – abbiamo letto critiche a Benigni, che sembravano dovute più alla sua vicinanza con Saviano che alla performance in sé – non lo sono le reazioni che vedono proprio nell’impostazione della trasmissione la causa di questa massimalizzazione. Un’impostazione volutamente politica, critica nei confronti del Governo e di quella parte della stampa vicina al Premier. Quelli della “Macchina del fango”, per intendersi, fil rouge del monologo dello scrittore campano che ha gioco facile a passare al racconto della storia di Falcone, osteggiato sempre nella sua carriera e nelle sue indagini e perché no, vittima anche lui di una macchina del fango discioltasi nel momento in cui la sua macchina e quella della sua scorta saltavano in aria a Capaci.
 
 
Si sapeva già tutto, tutto già sentito (sembra di risentire le accuse a Gomorra), ma sarebbe un errore cadere nel tranello di credere che tutto ciò che noi sappiamo sia di dominio pubblico e credere, soprattutto che il pubblico della tv sia tale e quale a quello della rete, quello che ogni mattina apre decine, centinaia di blog e siti d’informazione, quello che “l’ultimo di Bolzoni l’ho letto tutto”. Crediamo che non tutti quei 7,6 milioni di spettatori fosse a conoscenza di ciò che è stato raccontato ieri sera e se anche lo fosse stato, beh in un paese che ormai ha la memoria sempre più corta, una rispolverata non fa mai male. La scelta, casomai, di usare solo Il Giornale come esempio del male dell’informazione è stata, più che forzata, esagerata e sarà vittima di strumentalizzazioni già in atto. Ma una scelta, così forte, è puramente autoriale quindi diamo per scontato che le prime pagine di questa mattina dei vari Libero e Il Giornale siano state preventivate (e non abbiano influenzato più di tanto).
 
Divertente l’introduzione di Fazio a Saviano e anche l’idea delle liste, immenso come sempre Benigni, con un po’ di fiatone in più, un piccolo aiuto dalla rete (ma almeno lui a differenza di altri cita spinoza.it) e un Bossi dietro al cespuglio un po’ più debole del “Craxi ndo cazzo vai” d’antan, ma che regge la scena come in pochi sanno fare. Monologo improntato su Ruby e esilarante passaggio sulle escort come minaccia della mafia (“ecco vi do l’indirizzo anche del mio albergo”), ma spettacolo nello spettacolo sono sia la rivisitazione di “Dio e Berlusconi”, sia la versione molto toccante di “Vieni via con me”, in conclusione di un omaggio a Saviano. Molto toccante anche il momento con un Abbado (anche lui intervenuto gratuitamente) molto emozionato.

'Vieni via con me' è un programma in cui, come scrive Matteo Bordone “c’è un po’ di quella retorica da fortino sotto attacco che trovo sempre insopportabile. Il fatto che il programma sia effettivamente un fortino sotto attacco fornisce una attenuante indubbia a chi lo fa”. Non sarà la rivoluzione della tv come qualcuno dirà, né la dimostrazione che in Rai Berlusconi non abbia voce, ma un programma che parla di un’Italia spesso relegata ai canali satellitari Rai, un’Italia che cerca di non perdere la propria memoria, un’Italia se non sotto assedio (“non siamo in Cina, o nella dittatura fascista, nessuno viene arrestato”), certamente è zoppicante, un’Italia in cui l’informazione è un veicolo fondamentale del pensiero comune, un’Italia che ha voglia di ridere e pensare (da lì a capire poi ce ne vorrà), un’Italia che non vuole galleggiare ma cerca di prendere posizione, un’Italia, insomma, diversa da quella che ogni sera ci viene raccontata dal Tg1 o dai reality al silicone.

Commenti all'articolo

  • Di Diego (---.---.---.210) 9 novembre 2010 13:27

    secondo me il programma e’ stato di una noia mortale. 


    Io l’ho vissuto come una (ulteriore) sconfitta per la parte politica e di pensiero di cui mi sento parte (chiamiamola sinistra, anti-berlusconismo o come vogliamo). Il messaggio che e’ passato e’ che la sinistra rappresenta la cultura e che tutta questa cultura e’ una noia mortale. Praticamente un suicidio in diretta.

    Il bello e’ che i giornali di opposizione devono per forza osannare Benigni (che a me ha stufato) Saviano (che naturalmente ha tanti meriti che non voglio mettere in dubbio, ma non per questo si puo’ dire che sia un bravo intrattenitore televisivo) Abbado (un artista di grandissima cultura, ma non sa fare televisione, non e’ il suo mestiere) e farci credere che il programma sia stato un successone. Se questo e’ stato un successone stiamo freschi. 
    • Di (---.---.---.70) 9 novembre 2010 13:48

      Bè io non penso che questo doveva essere divertente -.- se ormai riteniamo che la televisione debba solo farci ridere allora si che stiamo freschi. Per me non è stato per niente noioso (poi questi son gusti) ma ho vissuto un pezzo della mia storia, mi sono veramente commossa con Benigni, che veramente come pochi sa toccare quelle corde del comico sconfinano nel drammatico e ti fa piangere e ridere contemporaneamente. E il messaggio che è passato mi sembra più che giusto e corretto, quel poco di cultura che cic rimane sicuramente non sta dalla parte di Berlusconi: U.U Poi realmente pensi che ci sia così tanta gente da esporsi davanti a un pubblico così vasto e gratis per di più? Sarà che studio e ho studiato ma mi diverte in tutti i sensi guardare un programma del genere che sentire gente che urla nei programmi spazzatura Mediaset; e se davvero un persona fa parte di quella che vogliamo chiamare sinistra allora dobbiamo essere contenti di una voce dissonante che si solleva in prima serata, pur con tutti i difetti che ha potuto avere la trasmissione (anche causa mancanza di fondi, tra l’altro...non so se qualcuno ha notato le dimensioni ristrette dello studio peraltro U.U) :Ciò concludendo, guarderò anche la seconda puntata.

  • Di Francesco Raiola (---.---.---.111) 9 novembre 2010 13:54
    Francesco Raiola

    beh se è stato un successone lo sapremo la settimana prossima, quando la gente dovrà ricollegarsi sapendo già cosa è la trasmissione. Sulla cultura e la noia mortale, beh de gustibus, a me nel complesso è piaciuto, qualche parte poteva essere tagliata/aggiustata etc... ma onestamente è un programma che mi fa piacere guardare in tv, che mi fa piacere che possa scegliere di guardare. E’ il programma del secolo? No, senza dubbio, ma è un buon programma, da aggiustare e la scelta di prendere posizione è, almeno, coraggiosa (solitamente le accuse sono opposte: troppa diplomazia, troppa equidistanza). Aspettiamo di capire come proseguirà la narrazione, in fondo dare un giudizio definitivo ora sarebbe come cassare un libro dopo aver letto solo le prime 20 pagine (e tanti bei libri sarebbero nella spazzatura)

    • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.166) 10 novembre 2010 01:33
      Gian Carlo Zanon

      Un successone di pubblico non dirà della qualità del programma se no Sanremo sarebbe una cosa bellisima e Berlusconi un grande statista.
      E poi lo hai scritto anche tu - Stupido sarebbe appellarsi semplicemente al vasto pubblico –
      Il programma di lunedì, secondo me, è stato deludente e lo si legge anche fra le righe del tuo articolo; vedrò anche il secondo e se sarà bello dirò che è stato bello se sarà come questo dirò che è veramente deludente ... aspettiamo

    • Di Francesco Raiola (---.---.---.188) 10 novembre 2010 20:07
      Francesco Raiola

      sì infatti una narrazione la si vede tutta. No non credo che sia stato deludente, al massimo lo è stato per chi credeva in una rivoluzione della tv (che nessuna ha mai predicato però). Il fatto, che leggo anche dagli altri commenti we girando in rete, è che anche questa volta si radicalizza: il programma a me è piaciuto, è senza dubbio migliorabile (ma insomma non mi sembra che la perfezione sia caratteristioca precipua di alcuna tv) e ormai, sempre secondo il mio modestissimo parere, si tende a stabilire se un programma ci piace o no, non in merito al programma appunto, ma in base alla simpatia verso chi lo conduce e in questo caso chi lo conduce (Saviano soprattutto e Fazio) tende ormai a radicalizzare il gusto.
      Anche chi scrive qui sotto parla di una cosa che non ha visto attribuendole una noia che non può aver provato, ma riduce tutto inutilmente a destra e sinistra.

  • Di Eowin (---.---.---.130) 10 novembre 2010 03:28

    Non l’ho visto, e ne sono felice. Non l’avrei visto neanche se mi avessero pagato, perchè so per certo che è di una noia mortale, una bieca parata di paccottiglia pseudo-culturale (qualche traccia sonora mi giungeva da una stanza all’altra, quindi un po’ della soporifera mistura ha attinto i miei timpani, tra una sparatoria e l’altra del poliziesco reperito sul digitale terrestre), l’ennesima denuncia del regime che strangola l’informazione e della macchina del fango che colpisce chi si oppone al governo. Tanto noi siamo tutti fessi e non ci accorgiamo che sulla Rai vanno praticamente solo loro, in prima serata, a sproloquiare: Santoro, Floris, Dandini, Fazio e chi più ne ha più ne metta. E la macchina del fango? Chi è che pedina Lele Mora quando va a cena da Berlusconi con due ragazzotte poco vestite? A me, con chi cena Berlusconi, non me ne può fregà de meno, Repubblica! Insomma, Vieni via con me: per chi conosce Orwell, "il quarto d’ora dell’odio" dilatato a tutta la prima serata. Stucchevole.

    • Di Francesco Raiola (---.---.---.188) 10 novembre 2010 20:11
      Francesco Raiola

      Caro Eowin, un po’ ho risposto sopra (destra-sinistra etc...) però se non sbaglio le immagini di Mora sono di Oggi, che non mi sembra sia la stessa cosa di Repubblica (Oggi è RCS), insomma non facciamo confusione, almeno questo. Poi figurarsi il programma non può piacere a tutti, quindi va bene così, ma prima di esprimere un giudizio le do un piccolo consiglio... lo guardi, così almeno discutiamo di qualcosa, non di fuffa e ideologie

  • Di paolo (---.---.---.176) 10 novembre 2010 11:21

    Ciao Eowin


    Parli di una cosa che non hai visto e dai giudizi o meglio pregiudizi .
    Nemmeno io lo visto pero’ mi guardo bene dal parlarne .
    Per il resto confermi quello che penso sui "berluscones" , cioe’ se non condivido
    non esiste . Guardo solo quello che condivido cosi’ mi formo un’opione che 
    coincide con quella di me stesso . Come ricerca della verita’ niente male .
    Esattamente come quando Silvio disse (frase ceduta agli storici) : "..sono d’accordo con me stesso .."
    Ti sfuggono i telegiornali e tutte le trasmissioni di intrattenimento quotidiano
    dove perfino le banane diventano un pretesto per esaltare l’azione di governo 
    e la figura di un grande statista come Silvio B. (che tutti ci invidiano).
    Alla sagra delle olive , le olive sono belle perche’ il governo e’ stato bravo a non farle marcire , se c’era Prodi marcivano tutte .
    Ti sfuggono i Vespa (che caso unico si cucca 4 o 5 puntate a settimana ) ,ti sfugge un Paragone che cosi’ come Socci (te lo ricordi ?) se non ci fosse una documentazione 
    audiovisiva , si stenta a credere che esistano o che siano esistiti . E la Vergara e Masotti , te li ricordi? . Per non parlare ,ovviamente , delle tv del premier sulle quali
    non serve alcun commento .
    Mi sembri , come dire , un tantino fazioso e fai un bel assist a chi sostiene
    (sottoscritto escluso) che i berluscones sono tutti fessi .
    E lascia perdere Orwell , parla di cose terra terra .

    paolo

     
  • Di maurizio (---.---.---.9) 14 novembre 2010 12:02

    Eowin fai male a dire che non ti frega niente se Berlusconi va a magiare con Mora e due ragazzotte poco vestite, ha un ruolo istituzionale ed è ricattabile da una minorenne che va in discoteca a fare la tronista, è il rappresentante della Nazione in tutto il mondo e ha schiere di mignotte e minorenni discutibili... a me frega invece, vorrei un rappresentante serio, non compromesso, che faccia gli interessi di tutti non che sia troppo occupato a non finire in galera... al di là della moralità, ma davvero c’è ancora qualcuno che pensa che B. faccia gli interessi del popolo italiano?

    p.s. il programma non l’ho visto, ho dismesso la tv ormai da 6 anni e i miei neuroni ci hanno guadagnato, ho dovuto discutere con la Rai che non ci credeva che non ce l’avessi , nel 2010 chi non ha la tv?! buttatela nel cassonetto e riscoprite i buoni valori e le buone relazioni, un buon libro e due chiacchiere con vostro figlio e vostra moglie...
  • Di paolo (---.---.---.126) 14 novembre 2010 17:39

    Parole sante Maurizio ma per capire il mondo devi osservarlo . 

    Poi concordo che a tutto c’e’ un limite e sicuramente il rischio di bruciarsi i neuroni 
    c’e’ e come . Venti minuti di Gasparri possono produrre danni irreversibili , ma se non 
    lo vedessi non avrei la prova che esistono individui come lui . Lo saprei solo per sentito
    dire .
    Sto’ scherzando ! ciao.

    paolo
  • Di maurizio (---.---.---.218) 14 novembre 2010 21:37

    Ah hai ragione! ma per capire Gasparri basta leggere in rete la sua storia senza filtri e censure... il danno è minore e la prova ce l’hai lo stesso! a parte gli scherzi preferisco informarmi in rete, attraverso diversi punti di vista e formarmi una mia opinione.

    ciao
    Maurizio

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares