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L’Aquila a Forum. Una lacrima sul viso (di Rita)

L'Aquila, 28 mar 2011 - Una lacrima sul viso. E' quella, che, imbalsamata, ha stazionato per tutto il tempo del discorso tenuto in mattinata davanti alle telecamere di Forum, sulle commosse e provate guance di Rita Dalla Chiesa. «L'Aquila è stata ed è sempre nel cuore mio e di tutto lo staff di Forum. Nei giorni successivi al sisma ci siamo prodigati per aiutare... Abbiamo mandato tanti pelouche! Questo programma ha 25 anni e grande credibilità. La signora Villa mi ha scritto, è di un paesino, Pepoli (Popoli, la correggono), vicino Onna (nessuno la corregge, questa volta. Popoli è in provincia di Pescara. e da Onna, in macchina, ci vogliono almeno 40 minuti di strada di montagna, comprese le famose curve). Ha perso tutto e ha vissuto per un anno in un furgone. Ha espresso una sua opinione. Non so perché noi di Forum siamo stati tirati dentro una diatriba politica ma noi di politico non abbiamo nulla. Non accetto i vostri VERGOGNATI, e non accetto che si tiri in mezzo il nome di mio padre. Il passaparola su internet e Facebook è stato crudele». A questo punto i due valletti la baciano e lo studio esplode in un fragorioso applauso.

Questa la replica di Rita Dalla Chiesa alla reazione, dura, degli aquilani dopo la puntata andata in onda venerdì scorso con la "falsa" coppia aquilana. In un articolo pubblicato su Repubblica Giuseppe Caporale afferma che la signora Villa è stata pagata 300 euro per leggere un copione preparato dalla redazione del programma. Nell'articolo ci sono anche le dichiaraziooni della Villa, che avverma di essere stupita. Tutti, dice, sanno che in quella

trasmissione le storie sono inventate; io ho chiesto di partecipare e loro mi hanno detto di sì. La storia l'hanno creata loro, anche quello che ha impersonato mio marito, è un infermiere. Lo hanno scelto perché abruzzese anche lui. Quindi il dialetto si adattava alla situazione.

Nella replica della Dalla Chiesa nessun riferimento alla natura "tarocca" della storia, vero motivo della rabbia dei cittadini aquilani. La libertà di opinione è sacra. L'importante è la chiarezza, la sincerità. L'assenza di strumentalizzazioni. C'è un limite oltre il quale non bisognerebbe mai spingersi. Condivisibile il suo: «Non accetto che si metta in mezzo mio padre». Non è condivisibile andare fuori tema quando si danno risposte a domande precise. Non è condivisibile la furbizia del mezzo (di comunicazione di massa).

Probabilmente la nostra rigidità in merito è legata al fatto che siamo aquilani. Che quella notta noi c'eravamo. E che ci siamo stati per le successive (quasi, ormai) 730 notti. E non basta una casa (o c.a.s.a) per ricominciare o per dimenticare. Comunque. Per fortuna abbiamo i pelouche.

di Tiziana Pasetti

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