L’Aquila a Forum. Una lacrima sul viso (di Rita)
Questa la replica di Rita Dalla Chiesa alla reazione, dura, degli aquilani dopo la puntata andata in onda venerdì scorso con la "falsa" coppia aquilana. In un articolo pubblicato su Repubblica Giuseppe Caporale afferma che la signora Villa è stata pagata 300 euro per leggere un copione preparato dalla redazione del programma. Nell'articolo ci sono anche le dichiaraziooni della Villa, che avverma di essere stupita. Tutti, dice, sanno che in quella
trasmissione le storie sono inventate; io ho chiesto di partecipare e loro mi hanno detto di sì. La storia l'hanno creata loro, anche quello che ha impersonato mio marito, è un infermiere. Lo hanno scelto perché abruzzese anche lui. Quindi il dialetto si adattava alla situazione.
Nella replica della Dalla Chiesa nessun riferimento alla natura "tarocca" della storia, vero motivo della rabbia dei cittadini aquilani. La libertà di opinione è sacra. L'importante è la chiarezza, la sincerità. L'assenza di strumentalizzazioni. C'è un limite oltre il quale non bisognerebbe mai spingersi. Condivisibile il suo: «Non accetto che si metta in mezzo mio padre». Non è condivisibile andare fuori tema quando si danno risposte a domande precise. Non è condivisibile la furbizia del mezzo (di comunicazione di massa).
Probabilmente la nostra rigidità in merito è legata al fatto che siamo aquilani. Che quella notta noi c'eravamo. E che ci siamo stati per le successive (quasi, ormai) 730 notti. E non basta una casa (o c.a.s.a) per ricominciare o per dimenticare. Comunque. Per fortuna abbiamo i pelouche.
di Tiziana Pasetti
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