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L’"Andrea Doria" affonda

Intorno alle 23,12 del 25 luglio 1956, in allontanamento dalla costa di Nantucket e diretto a New York, il transatlantico italiano " Andrea Doria" entra in collisione con la nave svedese Stockholm, in quello che fu uno dei più famosi disastri marittimi della storia.

Alle ore 10,09 del 26 luglio, l’ultimo pezzo dell’Andrea Doria si nasconde sotto la superficie dell’ Atlantico.

Inizia la fine di un’epoca. Già nel cielo cominciano a delinearsi le forme di quei mezzi che sostituiranno navi come questa.

E’ anche l’alba del declino di una Marina Mercantile intesa come marina di uomini dal cuore d’oro e dalla tempra d’acciaio. Tra gli uomini dell’Andrea Doria vi erano ancora di quelli citati nella relazione del Capo di Stato Maggiore della Marina che accompagnava la proposta per la concessione della Medaglia d’oro al Valor Militare alla Bandiera della Marina Mercantile

"I passeggeri sono salvi?" saranno le estreme parole del Comandante, dell’Andrea Doria, Piero Calamai, nel ’72, poco prima del suo ultimo respiro.



La grande esperienza, acquisita da Calamai durante i conflitti mondiali, permise di salvare quasi tutti i passeggeri e l’intero equipaggio.

Dopo soli due anni dall’ affondamento di questa nave, nel 1958, debutta sul mercato il Boeing 707, destinato ad aprire la strada ai voli a lungo raggio e a toglire fascino a quelle navi che avevano trasportato per anni i sogni dei nostri emigranti verso le coste degli U.S.A., Venezuela, Argentina, Cile, Australia etc.

Clicca QUI  per vedere i filmati

e QUI per leggere la storia dell’affondamento.

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