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Italia: tra giochi politici e crisi economica

Mentre da mesi la stampa italiana era sempre più impegnata nelle vicende sconcertanti riguardanti la famigerata "casa di Montecarlo", l'economia italiana perdeva giorno dopo giorno punti millesimali del Prodotto Interno Lordo.

Nel contempo, invece, la Commissione europea proponeva un'importante riforma della governance economica dell'area euro, lì dove un rimedio al problema generale della crisi non può che passare da un maggiore trasferimento di sovranità dall'ambito nazionale a quello europeo. Tutto questo al fine di garantire un maggior controllo (in verità prima totalmente assente) ai conti dei paesi europei.

Ed ora? Si sono accorti i nostri politici di quanto sta accadendo? A che punto stanno il debito pubblico ed il deficit? Rispettiamo ancora i parametri sottoscritti a Maastricht o l'impegno del Patto di stabilità e crescita? Una risposta interessante alla nostra domanda viene dalle parole di Marco Mele, docente universitario di economia, intervistato fuori dalla Camera dei Deputati: "Non possiamo permetterci di considerare la crisi un qualcosa che appartiene al passato. Non dimentichiamo che potremmo essere in presenza di un Double-Dip, ossia un fenomeno economico che si snoda improvvisamente in due recessioni differenti... una sorta di falsa ripresa. Pertanto non impegnerei le camere su dibattiti privi di senso comune e politico, quanto invece mi preoccuperei di ristabilire almeno la fiducia nell'economia attraverso interventi mirati che vadano fuori da tagli di qualunque tipo".

Certamente condividiamo queste parole, certamente ci aspettiamo che una volta ri-conquistata la fiducia, l'Esecutivo pensi un po' alle sorti di tutti noi, lavoratori, padri di famiglia e non per ultimo, elettori.
 

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