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Israele e le sue verità

Il Ministro degli Esteri Frattini ringrazia Israele per aver rilasciato (anzi, espulso) i 6 attivisti italiani in stato di fermo, insieme ad altre 600 persone circa, dopo che le 6 navi componenti la " flottiglia" erano state abbordate da unità dell’esercito israliano in acque internazionali.

Abbordaggio che, come ricordiamo, è costato la vita ad una decina di persone, tutti civili, ed il ferimento di un numero ancora imprecisato di altre (e di 4 militari israliani).

La "scusa " con cui il governo di Israele ha giustificato tali atti di violenza sono l’attacco, da parte dei pacifisti, nei confronti dei soldati che si calavano sulle navi, da elicotteri militari, per prenderne possesso. Abbordaggio giustificato dall’"intenzione" da parte della flottiglia di sfondare il blocco navale su Gaza.

I video diffusi dal Ministero della Difesa israeliano ritraggono, in maniera confusa, soldati pesantemente armati che si calano sui ponti superiori di una delle navi (l’unica che ha registrato vittime fra le 6 abbordate) e vengono attaccati da persone armate di spranghe di ferro.

Bastoni contro fucili automatici, civili contro militari pesantemente armati ed addestrati per uccidere.

Inoltre, ciò che rende ancora più grave l’azione di Israele è che le navi sono state abbordate in acque internazionali, dove Israele non avrebbe, in teoria, nessun potere. Cosa che forse il piccolo ma ben armato Stato non sembra considerare importante.

L’atto è stato condannato dall’ONU è da moltissimi altri Stati. L’Italia non sembra considerare tale atto particolarmente grave, infatti il nostro Stato ha votato contro la risoluzione ONU che chiede una commissione di inchiesta internazionale sul blitz delle forze israeliane contro la flottiglia di pacifisti diretta a Gaza. Ovviamente.

Frattini si dice "particolarmente grato al governo israeliano per la collaborazione offerta" per il rilascio (espulsione) dei nostri connazionali. Grato di che? Come gli altri attivisti, i nostri connazionali sono stati fermati in acque internazionali dopo quello che sembra avere tutte le connotazioni di un’atto di pirateria.

Inoltre, l’Italia ha votato contro la risoluzione del Consiglio dei diritti umani dell’Onu che chiede un’inchiesta su questo grave caso. Inchiesta che, forse, avrebbe chiarito una volta per tutte le responsabilità di Israele e dei membri della flottiglia in questa strage.
Invece, come gli USA, anche l’Italia (per bocca dei propri rappresentanti di governo) sembra guardare dall’altra parte.
 
Chiunque critichi Israele e i suoi modi violenti viene tacciato di antisemitismo. Ma è antisemitismo il criticare un governo che usa la violenza in maniera massiccia e l’intimidazione verso chi non è della stessa "opinione"?
 
E’ antisemitismo chiedere condizione dignitose per gli abitanti di Gaza e la fine delle attività militari in quel territorio, attività che colpiscono prevalentemente la popolazione civile? Per qualcuno sì.
 
Ma fino a quanto si potrà usare questo scudo per giustificare ogni azione? Questo sarà la comunità internazionale a dirlo e, soprattutto, il popolo.

 

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